DAVIDE DE PAOLI
di Davide De Paoli

Con questa breve raccolta di immagini fotografiche ripresento, dopo anni di lavoro silenzioso e appartato, alcuni aspetti della mia opera di artigiano-artista milanese. La ripresento a un livello personale, al di fuori dall'occasione di una mostra, e senza l'avallo ufficiale della critica, essendo da anni assente dalle occasioni culturali, confermando in questo la dimensione autogestita e autocritica, modesta nei valori di mercato e nei materiali, pur avendo il mio lavoro evidenti parentele con il mondo della scultura milanese. Da tempo questo lavoro si è chiarificato da se, ha manifestato le proprie linee di crescita senza necessità di pressioni esterne: se da una parte la scultura, che mi riprometto di presentare in un prossimo catalogo, rimane ancora un "sogno nel cassetto", d'altra parte il desiderio di continuare un discorso creativo e autonomo si esplica in altre dimensioni e materiali, nell'area antiretorica dell'oggetto, La mia proposta di artigianato, che resiste dopo oltre vent'anni di bottega, e non solo di arte, è, nelle tensioni e nelle ambizioni, interdisciplinare (oltre che polimaterica, naturalmente) anche nel senso più banale, perché attinge e "guarda" nell'architettura e nel cosiddetto design, non tanto nel1e forme e negli obiettivi, che sono limitati alla produzione di prototipi per un mercato particolare, ma nella metodologia e nell'approccio a una "progettazione razionale", a una "economia di lavoro", a un'essenziale "semplicità costruttiva e strutturale". Non a caso questa mia ricerca ha trovato degli spazi espressivi e delle svolte nell'ambito della progettazione di nuove linee per il settore "gioielleria" e nella didattica dei corsi da me tenuti sul lavoro e sulla creazione del gioiello che rappresentano l'attività dominante degli ultimi anni.

Davide De Paoli, aprile 1984