DE TELLURIBUS IN MUNDO NOSTRO SOLARI, QUAE VOCANTUR PLANETAE: ET DE
TELLURIBUS IN COELO ASTRIFERO: DEQUE ILLARUM INCOLIS; TUM DE SPIRITIBUS
& ANGELIS IBI; EX AUDITIS & VISIS di EMANUEL SWEDENBORG (pagina a cura di Tucilo Sanlupi - pseud.)
Emanuel Swedenborg, nato a Stoccolma nel
1688, era il terzo figlio vescovo Jesper
Swedberg. Fino a 56 anni sviluppò
una carriera molto ampia come scienziato e inventore: sue materie di studio e lavoro furono
chimica, anatomia, matematica, filosofia, filomazia, musicologia,
alchimia, massoneria, omeopatia, astrologia, chiromanzia, esprimendosi senza difficoltà in ben undici lingue.
Nella seconda parte della propria vita maturò una fase spirituale facendo
esperienza dei primi sogni e di successive visioni di un mondo
spirituale di matrice cristiana Sosteneva, come scrisse in più saggi, di comunicare con
gli angeli e gli spiriti, tra i quali numerosi personaggi della Bibbia,
come Mosè e Gesù. Si occupò ampiamente di teologia sostenendo che questi spiriti guidassero la sua
interpretazione delle Sacre Scritture. Scrisse più di 50 libri, la
maggior parte in latino. 
De telluribus...
è uno dei primi scritti mistici di Emanuel
Swedenborg, pubblicato anonimo da John Lewis in Londra con una
tiratura di 1000 esemplari. Opera tradotta poi in inglese col
titolo
"Concerning the Earths in our Solar System, which are called Planets;
and concerning the Earths in the Starry Heaven; together with an
account of their inhabitants, and also of the spirits and angels
there..." Costituisce un testo paradigmatico dello stile di
Swedenborg esemplificato nella formula di comunicazione spirituale con
gli abitanti dei pianeti e delle loro lune. Di questi
descrive il carattere, le qualità e gli orientamenti religiosi.. Ecco cosa raccontò degli abitanti della Luna.
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