Archivio Attivo Arte
Contemporanea
http://www.caldarelli.it
Galleria
d'Arte Il Salotto via Carloni 5/c - Como - archivio storico
documentativo
CHIACCHIERE
LUNATICHE
RICORDI - RIFLESSIONI - PROGETTI - RACCONTI - DOCUMENTI
ECLISSE e LABIRINTO DI PONTREMOLI/2 di ALBERTO PERUZZOTTI
Come spesso mi succede, titoli o associazione di idee nascono successivamente all’operare che invece segue un’idea quasi istintiva e che definisce caratteristiche del volume e della superficie pittorica. Ho paragonato a volte i miei lavori a dei “Corpi” costituiti dal volume vero e proprio, che si ricoprono di una “Pelle” pittorica, una superficie cromatica. Quando lavorai a queste opere non avevo per nulla in mente qualcosa di “Lunatico” ed anche il fatto di metterle in relazione tra loro è una operazione di oggi. Per di più sono due lavori fatti ad anni di distanza. Creare nuove associazioni, nuovi percorsi interpretativi può essere utile per il domani creativo, può rendere più coscienti delle strade aperte possibili da seguire, anche per chi si accosta al mio lavoro. “Eclisse”
è il titolo del tondo dove il nero oscura gran parte della
superficie lasciando illuminata solo una leggera porzione di curva a
sinistra. L’eclisse è quel fenomeno che crea una “temporanea
invisibilità di un astro per interposizione di un altro, Solare
quando la Luna nasconde il Sole, Lunare quando la Terra si interpone
tra Luna e Sole, con oscuramento della Luna” (definizione dal
Dizionario Zanichelli). L’oscuramento, il celarsi di una parte, il
nascondimento sono il soggetto dell’opera. La Luna nelle sue
diverse fasi ha una parte oscurata che giornalmente diminuisce sino
alla cosidetta Luna Piena, la cui superficie luminosa cala sino alla
scomparsa del satellite dal cielo notturno, perlomeno ai nostri
occhi. Tutti abbiamo presenti la bellezza delle notti di luna piena e
il suo chiarore che ci allevia nella notte buia. Gobba a Levante Luna
Calante, Gobba a Ponente Luna Crescente, con questo detto ci possiamo
orientare nel tempo e nello spazio. Orientarsi vuol dire sentirsi
meno soli, meno sperduti, sapersi più coscienti. L’idea dell’Opera
aperta che per Umberto Eco era caratteristica di molta arte del
proprio tempo l’ho spesso fatta mia e anche in questo caso
l’oscuramento può rimandare all’astronomia, alla psicologia,
all’esistenza umana ma senza una significazione univoca.
“Labirinto di Pontremoli/2” è il titolo del secondo tondo che ha
in comune con “Eclissi” solo il fatto di avere una forma simile.
L’ho affiancato alla prima opera perché l’ho immaginato come
un’evolversi dell’oscuramento sopracitato, una sorta di Luna
Piena. La Luna Piena ci mostra tutta la sua superficie, perlomeno la
faccia a noi visibile, con la sua conformazione e i suoi crateri che
a noi appaiono come un volto un po’ triste. Ma nel mio tondo, dai
toni chiari e tenui, appare un labirinto: quand’anche noi
percepiamo tutta la faccia lunare la dobbiamo comunque interpretare,
da un mistero oscurato passiamo a un mistero rischiarato, si, ma
sempre mistero.”Che fai tu, luna in ciel? Dimmi, che fai?
Silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai…”. Il mistero si sviluppa
in un cammino labirintico. La figurazione del labirinto l’ho presa
da uno realmente esistente in un edificio cristiano a Pontremoli dove
sono arrivato a piedi dopo vari giorni camminando sulla Via
Francigena. Cosa mi abbia portato su quella via e cosa mi abbia
spinto poi a innamorarmi di quella figurazione fino a inserirla
nell’opera è un piccolo piacevole mistero. Il “2” del titolo
si riferisce a una rielaborazione dello stesso soggetto da un primo
lavoro. |