Archivio Attivo Arte Contemporanea
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Galleria d'Arte Il Salotto via Carloni 5/c - Como - archivio storico documentativo

CHIACCHIERE LUNATICHE
RICORDI - RIFLESSIONI - PROGETTI - RACCONTI - DOCUMENTI

 

VIAGGIO ALLA LUNA

LIBERAMENTE TRATTO DA UN RACCONTO DI ERNESTO CAPOCCI

disegni e adattamenti di

STEFANO MURA

prefazione di - ALFREDO CASTELLI

LB edizioni - 2021

Nel 2019 il mio caro amico Giorgio Magarò mi spedì la fotografia del frontespizio di un testo, sottolineandone l’uscita precedente di quasi dieci anni rispetto al noto “Dalla Terra alla Luna” di Verne. Con grande intelligenza, mi suggerì di trarne un fumetto. In effetti, l’opera si mostrò subito di grande interesse. Indagando sull’opera e l’autore scoprii con grande sorpresa che nel 1857 Ernesto Capocci immaginava una spedizione verso una colonia lunare, e che la protagonista della spedizione e del racconto era una donna! Una donna di nome Urania, che racconta nei dettagli e con precisione scientifica come è fatto il nostro satellite. Capocci le affida dunque il compito di esplorare il cosmo e diffondere conoscenza. Poi la lettura rivelò molte intuizioni e anticipazioni che mi spinsero subito a metter mano all’adattamento. Urania scrive dalla Luna una lettera all’amica Ernestina (che vive sulla Terra), spiegandole come si sta in una colonia umana sulla faccia nascosta della Luna, dove si trovano delle vere e proprie “oasi”: pensiamo allora alla prossima missione NASA Artemis, e agli attuali progetti di colonie lunari. Urania afferma la presenza di aria e acqua: se abbiamo appurato che sulla Luna la prima non esiste, ai poli della Luna, in crateri dove mai arriva il sole, è stato recentemente trovato del ghiaccio. Urania comunica con la Terra grazie ad un filo che unisce il nostro pianeta al satellite e trasporta le informazioni in tempo reale. Il “chiusino” con cui Urania e il marito Arturo hanno viaggiato è sceso sulla Luna con il progressivo distacco delle parti che lo compongono, esattamente come gli “stadi” dei nostri mezzi spaziali. In esso hanno viaggiato, oltre ad Urania e Arturo, sei uomini “eterizzati”(!) per poter risparmiare aria e vivande durante il viaggio. Per dare forma a questo futuro, il fumetto ha voluto rappresentarlo come lo avrebbero potuto immaginare Capocci e i suoi contemporanei, attingendo dalle architetture e tecnologie più avanzate di fine’800 e inizio ‘900. Inutile sarebbe cercare in questo fumetto una forte verosimiglianza con i viaggi spaziali per come oggi li conosciamo. Esso desiderava mantenere un po’ dell’ingenuità dei primi racconti di viaggi spaziali. Perciò i nostri protagonisti volano nello spazio e arrivano sulla Luna con i loro abiti borghesi. Lo stesso Capocci parla della Luna come di un “piccol mondo ove ciascuno prosegue il fatto suo anche meglio che nel primo, e mangia e beve e dorme e veste panni”

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In questo quadro fantascientifico tratteggiato da Capocci, il fumetto esalta il personaggio chiave, Urania. Se nel racconto di Capocci Urania è la moglie di Arturo, pilota del chiusino, della quale si tratteggiano emozioni, desideri, speranze, sentimenti, nel mio fumetto essa acquista ulteriore spessore: è uno scienziato italiano di fama mondiale. La sua fama e competenza scientifica la portano ad ottenere un prestigioso incarico dalla Compagnia della Luna, che dovrà svolgere trasferendosi proprio sul nostro satellite. Urania, naturalmente, si scontra con una realtà miope e maschilista che vorrebbe escluderla dalla missione, ma vince queste resistenze anche grazie all’aiuto dell’amico Ernesto, presidente della Compagnia (che ha le fattezze proprio di Ernesto Capocci).

Perciò Urania ha il volto di Margherita Hack, scelta per la sua contemporaneità, per la personalità forte e vivace, e da tutti riconosciuta come donna di valore da un punto di vista scientifico ma anche etico. Margherita Hack ha dovuto confrontarsi con un forte maschilismo in ambito scientifico, e lottare per vedere riconosciuto il proprio valore ed il diritto a ricoprire incarichi adeguati alle sue competenze. Inoltre ci è noto il fortissimo legame che la stringeva a suo marito. Nel sostanziare la figura di Urania questo aspetto (che Capocci accenna soltanto, ma in modo efficace) doveva essere approfondito. Arturo è pilota e progettista della navetta spaziale; necessario supporto per il talento e la competenza di sua moglie, che riesce così ad arrivare lontanissimo in senso concreto e metaforico. Il fumetto restituisce l’immagine di una coppia unita nella realizzazione di un vero e proprio progetto di vita la cui attuazione richiederà la condivisione di momenti felici ma anche il superamento di traversie sulla Terra e grandissimi pericoli nello spazio, e dove entrambi rivestono un ruolo fondamentale secondo le proprie caratteristiche personali, caratteriali, e le proprie capacità.


Stefano Mura

29 ottobre 2023


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