OMAGGIO AD EUGENIO BATTISTI 1990 di MICHELE CALDARELLI
Eugenio
Battisti ci ha lasciato una grossa eredità di pensiero, frutto di
una vita intellettuale intensissima, caratterizzata dal più
singolare anticonformismo. Anticonformismo che negli anni '60 aveva
espresso particolarmente nel suo « Antirinascimento », testo che
allora causò un vero ostracismo della cultura ufficiale nei suoi
confronti e che ora, finalmente ripubblicato, costituisce invece una
pietra miliare della moderna storiografia senza dimenticare anche
suoi fondamentali volumi su Cimabue, Piero della Francesca e
Brunelleschi nonché « Rinascimento e Barocco », « LaRenaissance à
son apogée et le premier Maniérisme». Dopo
l'esperienza universitaria genovese, durante la quale pur combattendo
contro le arretratezze istituzionali riuscì a costituire il Museo
Sperimentale, interamente donato e ora parte della Galleria d'Arte
Moderna di Torino, si era trasferito negli Stati Uniti per poter
insegnare e ricevere già nel 1966 una cattedra di storia dell'arte
presso la Pennsylvania State University. Rientrato in Italia nel
1970, aveva poi insegnato negli atenei di Firenze, Milano, Reggio
Calabria e Roma. La
sua incredibile molteplicità di interessi lo ha sempre guidato, come
necessità esistenziale, nei più disparati campi del sapere: basti
ricordare la fondazione della rivista « Marcatré» come forum
interdisciplinare negli anni '60 o, più avanti, l'avvio e la
promozione degli studi di archeologia industriale in Italia o,
ancora, la costituzione di un computerizzato Archivio del
Contemporaneo e l'organizzazione del primo convegno internazionale di
storia della tecnologia edilizia presso la facoltà di ingegneria
della Università diTor Vergata a Roma. E molto ci sarebbe ancora da
dire per poter solo tracciare i contorni della sua personalità,
peraltro profondamente umana e amabile come sa chiunque lo abbia
seguito anche per un breve tratto di strada. Mi
ricordo ancora, come in una fiaba, di quella sera in cui vent'anni fa
conobbi Eugenio Battisti. Stavo seguendo, per le aule sotterranee del
Politecnico di Milano, una bella fanciulla quando mi ritrovai ad
assistere per la prima volta ad una sua lezione. Stava interrogando
gli studenti circa la natura della quadratura del cerchio ed io,
fresco di studi scientifici, intervenni con una scempiaggine
geometrico matematica; parlava delle problematiche relative alla
forma della città utopica e io non ne sapevo nulla anche se poi ho
studiato molto in proposito. Da allora non mancai più alle sue
lezioni sempre affascinanti e ricche di spunti. Era unvulcano di idee
e iniziative contagiose come una malattia infantile, coinvolgeva
tutto e tutti in uno splendido gioco dai mille risvolti. Insegnava
storia della architettura ma imparavamo di tutto e fu così che
conobbi Jung e Kerenji con Fuller e Leon Battista Alberti, Giordano
Bruno e le comuni del Nuovo Mondo, l'archeologia industriale... Viaggiava
come un pacco postale da un continente all'altro lasciandoti il
numero di telefono per poterlo rintracciare velocemente
all'occorrenza; pur affermandolo scherzosamenteci eravamo convinti
che non dormisse mai per arrivare a tutto e, sicuramente, deve averlo
fatto spesso, magari scrivendo in treno o in aereo fra una lezione e
l'altra. Lo aspettavi a lungo e poi compariva all'improvviso con la
sua borsa piena di ogni cosa, come le tasche di Età Beta, e un look
da gnomo del XX secolo, comodissime scarpe da tennis e vestiti dal
colore incomprensibile acquistati a saldo in non so quale rione di
New York. Non aveva quasi tempo per sé ma lo trovava per tutti e
riusciva in pochi minuti ad organizzarti il lavoro per il prossimo
mese riservandosi di verificarlo di ritorno da Israele o dal suo
ritiro estivo nella biblioteca di Penn State. Ha
irrimediabilmente contagiato chi, anche per poco, gli sia stato
vicino, con un grande entusiasmo per la vita e solo in questo credo
si possa mitigare l'infinita tristezza per la sua scomparsa.
Testo
pubblicato sul trimestrale "LES LANGUES NEO-LATINES Revue des
Langues Vivantes Romanes" - 84° anno - 1° fascicolo - 1990. _____________________________________________ Su Eugenio Battisti potete leggere quanto contenuto nell'archivio storico documentativo nel nostro sito ___________________________________________________
|