Archivio Attivo Arte Contemporanea
http://www.caldarelli.it

torna | home

Galleria d'Arte Il Salotto via Carloni 5/c 22100 Como
ANIMA-LI

mostra tematica interdisciplinare
21 febbraio al 1 aprile 2004

 

Galliano Mazzon
Serpentario
Ferro dipinto - 1954
altezza cm. 42


Da: Nel villaggio dei bambini in
Vita magica della mia realtà terrena
,
racconti vissuti di gi-emme
abitante di questa terra
di Galliano Mazzon (1939)

(...) Ecco come mi sono trovato dopo due mesi e otto giorni di viaggio dentro in una piroga - che è una lunga barca scavata in un grosso tronco di albero - con cinque compagni miei fratelli, figli del Grande Capo, fratello sublime del Corvo Azzurro, mago e stregone della tribù guerriera dei Guaranì. Questi compagni erano diventati miei fratelli per il patto di amicizia fatto col giuramento davanti al Sole di non tradire nel nome di ogni fratello la nostra amicizia fino alla morte. Appunto con questi miei cinque compagni e fratelli si scendeva in piroga le ripide acque del Tapiù, affluente del fiume Nero, quando vediamo apparire, non molto distante da noi, un enorme coccodrillo. che si precipita ad assalire i suoi nemici, sparsi nelle profonde acque dell’ insidioso fiume. E’ stata una notte infernale. Siamo sfuggiti al pericolo, mettendoci in salvo per il nostro avveduto intuito dalla tremenda situazione, riparando nella fitta boscaglia e fuggendo come leopardi spaventati sopra un grosso e altissimo albero. E dal di sopra di questo altissimo albero abbiamo assistito dal principio alla fine al combattimento della morte e della vita nelle ripide acque del fiume Tapiù affluente del grande fiume Nero. I protagonisti sono stati questi: un enorme coccodrillo dalle dimensioni lunghe come una balena contro otto pescicani, tre ippopotami e diciassette cavalli marini. Questo enorme coccodrillo dopo strenua e terribile lotta li ha divorati tutti. Se tu avessi visto che lotta durata fino allo sterminio con audaci colpi di coda e di prese formidabili, strette dalle fauci armate di denti nell’offesa e nella difesa. Ma anche per questo enorme coccodrillo è venuta la sua fine: ha dovuto soccombere ed essere divorato da un serpente boa, dopo un feroce assalto combattuto fino alla morte. Sfido, il serpente era lungo come il monte Seinasi. Tutti questi fatti sono accaduti in tempi già passati, quando andavo con una piroga alla caccia del serpente a sonagli insieme ai miei cinque compagni e fratelli figli del Grande Capo Sublime, fratello del Corvo Azzurro, mago e stregone della tribù guerriera dei Guaranì. Che spavento abbiamo conosciuto quella notte! Fino all’alba siamo rimasti sempre svegli, pronti a difenderci da qualunque parte si fosse avvicinato il pericolo. Adesso come faccio a raccontare a te tutto quello che ho visto, tanto più che occorsero diversi tempi perchè la feroce lotta avesse fine? Poi sono così strani questi tempi, che ci vorrebbe una buona volontà per poter credere a quanto ho visto con i miei occhi molto da vicino quella notte con i miei cinque compagni e fratelli, figli del Grande Capo Sublime, fratello del Corvo Azzurro, mago e stregone della tribù guerriera dei Guaranì. Poi credi tu che qui finisca la mia storia? Macchè! Devi pensare che quando abbiamo ripreso la nostra direzione per dare la caccia al serpente a sonagli, siamo andati ancora a cadere in agguati di non poca paura. Ecco senti. In un pomeriggio di grande caldura prima che il sole ci togliesse la luce del giorno, abbiamo preparato pel’ dormire un po’ al riparo dalle bestie di tutta la foresta dei rami intrecciati sopra un ramo d’albero ricurvo sul fiume lungo quanto l’altezza di ventisette uomini e grosso come la lunghezza di otto braccia, coperti di una leggera tela e legati agevolmente con del sapè, che è una liana molto buona a usarsi come corda. Era già venuta la notte. Dopo un po’ di riposo, sentiamo di essere svegliati. Dio, Dio! Due occhi fulminanti aperti buca- vano con sinistro rumore la foresta da fare tremare la calma anche al più coraggioso dei miei compagni. (...)

Note biografiche

Galliano Mazzon è nato a Camisano Vicentino il 15 luglio 1896; da famiglia numerosa (otto fratelli) che emigrò l'anno seguente a San Paolo del Brasile. Dodicenne apprende a fare il fabbro, costruisce aquiloni, suona il flauto in un'orchestra, vende caramelle ai giardini pubblici e quando può, fugge nella natura vergine. Diciannovenne insegna l'abbecedario agli analfabeti di una scuola serale. Nel 1916 torna in Italia arruolandosi volontario, l'anno seguente perde la mano destra sul Monte Santo. Rieducato in una casa per mutilati, poverissimo, studia all'Accademia di Brera, abilitandosi all'insegnamento del disegno nelle scuole medie inferiori e superiori (1921) e conseguendo il diploma di pittura (1926). Nel 1928-29 ottiene i primi pubblici riconoscimenti per la sua attività di pittore. Frequenta dal 1930 la Galleria del Milione, centro dei pittori astrattisti italiani. Nel 1932 dipinge i suoi primi quadri astratti (trittico "Spazio sensibile"); ha pure esperienze surrealiste. Dal 1934 al 1938 vive solitario in una baita delle Dolomiti del Brenta; lo stesso anno pubblica, anonimo, un libro di poesie. La guerra sopravvenuta lo angoscia e nel 1944 è costretto a curarsi una grave depressione in una clinica di Varese. Nel 1945, tornato a Milano, insegna nella scuola media Alfredo Panzini. Riprende a dipingere, creando una serie di pastelli-inchiostro, dal titolo "Brasiliana", preludenti l'informale. Nel 1948 entra a far parte del Movimento Arte Concreta (M.A.C.) con Soldati, Dorfles, Munari, Di Salvatore, Monnet. Partecipa a importanti esposizioni tra cui la mostra storica (1951) del primo astrattismo in Italia alla Galleria Bompiani (dove, nel dicembre del 1950, era stata presentata la "Scuola Mazzon", mostra dei dipinti degli allievi del pittore, frutto di una pedagogia presto divenuta internazionalmente famosa). Nel 1953 esce dal M.A.C. realizzando un figurativismo idealizzante, lirico e magico, che nel 1950-60 risentirà di influssi parainformali. Nel 1962, alle soglie di una nuova crisi depressiva, originata dal timore di una terza guerra mondiale, dipinge una serie di visioni desolate ed espressionistiche. Superato il momento difficile, inizia il terzo periodo della sua arte, con un astrattismo strutturalista - lirico ed è del 1965 una ampia rassegna di questi nuovi lavori alla galleria Il Salotto di Como. Nell'ottobre 1967 Carlo Ludovico Ragghianti lo presenta a Firenze tra i primi astrattisti italiani alla mostra storica "Arte Moderna in Italia 1915-1935" a Palazzo Strozzi. Nell'ottobre 1969 il Comune di Milano gli dedica una grande mostra antologica alla Civica Galleria d'Arte Contemporanea. Nel 1971 la galleria Peccolo di Livorno gli organizza un'importante mostra antologica all'Accademia d'Arte a Montecatini. E' deceduto a Milano il 3 luglio 1978.

 

torna | home

Il Copyright © relativo ai testi e alle immagini appartiene ai relativi autori per informazioni scrivete a
miccal@caldarelli.it