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Maurice Henry - note biografiche

MAURICE HENRY nasce a Cambrai, nel Nord della Francia, il 20 dicembre 1907. All'età di cinque anni inizia a disegnare e a frequentare i primi studi presso la sua città. I1 padre, noto giornalista, vuole che Maurice diventi ingegnere.

Nel 1915, durante l'occupazione della Francia da parte tedesca, un professore di Brema, colpito dalla sua predisposizione per il disegno, gli regala una scatola di colori per dipingere. A partire dal 1916 si trasferisce a Douai dove frequenta gli studi superiori per poi terminarli a Parigi e Lilla. Al termine del primo conflitto mondiale si interessa vivamente ai movimenti dada e surrealista.

Nel 1926 inizia una corrispondenza con un gruppo di giovani poeti e filosofi con i quali, in seguito, fonderà il movimento "Grand Jeu"

Nell'autunno di quell'anno incontra per la prima volta Robert Desnos: nasce un'amicizia che durerà per lungo tempo.

Nel 1927 si trasferisce a Parigi e collabora alla rivista Le Rouge et le Noir; si iscrive all'Università, alla facoltà di Diritto; conosce e frequenta André Breton, Benjamin Péret e Louis Aragon. In questo periodo, per vivere, diventa giornalista-critico d'arte per la rivista Paris Montparnasse; ha l'opportunità di conoscere Roger Vitrac e Jacques Prévert. Nell'ambito del gruppo "Grand Jeu", di cui fanno parte Roger ViIbert, René Daumal, Roger Vailland, Joseph Sima e Arthur Harfaux, inizia nel 1928 a collaborare con testi, poemi e disegni alla rivista omonima.

Dal 1929 lavora come redattore e poi come reporter per diverse testate parigine tra le quali Petit Journal, Cinémond e Agence Havas. Diviene amico di Mathias Lübeck e lavora come critico cinematografico per la Revue du Cinéma. Grazie a questa attività in campo editoriale Maurice Henry ha la possibilità di far conoscere e pubblicare su diverse riviste i suoi primi disegni umoristici. Il 1929 è un anno importante in quanto segna la prima apparizione di sue opere in una esposizione presso la Galerie Bonaparte di Parigi (mostra dedicata al movimento "Grand Jeu").

La fama di ottimo critico cinematografico e la sua continua ricerca lo portano negli anni Trenta a lavorare per due famose riviste francesi, Pour Vous e Humanité.

Il 1932 segna la fine del movimento "Grand Jeu" e coincide con il passaggio di Maurice Henry al movimento surrealista; collabora a tutte le pubblicazioni del movimento e partecipa a tutte le sue mostre e manifestazioni. Nel campo del disegno di humour, votato fino a quel momento allo scherzo facile a livello della vita borghese quotidiana, Maurice Henry introduce l'insolito, il segno e la crudeltà; è il precursore dell'umorismo nero in Europa. Nel gruppo dei surrealisti ha una serie di esperienze con Salvador Dalì.

Nel 1934 si unisce alla protesta dell'antifascismo contro Marinetti che aveva accettato l'invito rivoltogli dall'Ambasciata Italiana di essere presente alla Salle Bernheim. Sono anni pieni di attività artistica, soprattutto dopo aver partecipato nel 1933 presso la Galerie Pierre Colle di Parigi alla sua prima esposizione surrealista. Pubblica poesie e disegni sulla rivista Le Surréalisme au Service de Ia Révolution. In questi anni di ricerca Maurice Henry inventa la "poésie-collage".

Nel 1935 è a Praga e nello stesso anno partecipa all'esposizione surrealista di Santa Cruz de Tenerife. Prosegue la sua attività di disegnatore per le più importanti riviste di critica cinematografica e lavora per Kronketion a Copenhagen. L'anno successivo realizza un Assemblage: Omaggio a Paganini per la prima esposizione surrealista di oggetti presso la Galerie Charles Ratton a Parigi. Nonostante le molteplici attività già intraprese, nel 1939 inizia la carriera di cineasta che durerà per oltre sedici anni, durante i quali parteciperà alla realizzazione di film in qualità di gagman. Cura la sceneggiatura di una ventina di lavori cinematografici e nel 1949 coronerà il suo sogno realizzando come sceneggiatore e regista il film Rondo sur la piste. Sempre nel 1939, con J. Prévert, J. Brunius e H. Richter, cura la scenografia delle Aventures du baron de Crac, interrotta poi dall'inizio della guerra.

Il 1941 coincide con la prima esposizione personale, "La rève et le rire'', presso la Galerie La Peau de Chagrin a Parigi. La presentazione è a cura di Jean Cocteau. Il primo acquirente è Pablo Picasso con il quale Henry è legato da vincoli di amicizia. La mostra, nonostante la guerra in corso, ottiene un grande successo. Questo triste momento storico non esaurisce però la sua poliedricità mentale; si dedica alla composizione di canzoni tra le quali ricordiamo la più famosa, La chanson du solitaire, con musiche di Jean Wiener. Mentre continua la sua attività cinematografica, nel 1944 inizia, con Albert Camus, a collaborare alla rivista Combat. Questo rapporto di amicizia-lavoro lo terrà impegnato sino al 1949, anno in cui mette in scena Le petit café di Tristan Bernard al Théatre Antoine.

Negli anni del dopoguerra è sempre presente alle mostre surrealiste. Ricordiamo, in particolar modo, quella del 1947 presso la Galerie Maeght dove vengono presentati ottantasette artisti di ventiquattro paesi, tra i quali Brauner, Calder, Donati, Duchamp, Ernst, Giacometti, Gorky, Lam, Matta, Miró, Picabia, Man Ray e Tanguy.

Nel 1951, in seguito a un contrasto con l'amico André Breton a riguardo della disciplina interna del gruppo, Maurice Henry lascia bruscamente il movimento surrealista in compagnia di altri contestatori. Rimanendo comunque fedele ai massimi assiomi del surrealismo, che sono la poesia, l'amore, la rivoluzione, porterà avanti ormai solo la sua attività di pittore e di scrittore.

Nel 1955 si appassiona alla fotografia, espone le sue istantanee a New York dove vince il secondo premio del concorso mondiale. In seguito sue fotografie vengono esposte a Rochester, Amsterdam e Milano.

Nel 1957 viene eletto membro dell'Accademia del Jazz. A Vallauris trascorre diversi mesi con Picasso che gli insegna a lavorare la ceramica. E' nominato membro del "Comité des programmes" della Radio-televisione francese e membro dell'Academie Charles Cros che ha il compito di assegnare ogni anno i gran premi discografici.

Tra una personale e una collettiva, nel 1960 si avvicina alla "scultura in carta" che lo porterà a una nuova forma di rilievi (come l'opera Réflexion faite).

Il 1963 lo vede impegnato all'Opéra di Parigi per la creazione delle scenografie e dei costumi del balletto But di Michel Descombay con musiche di J. Castarède. Negli anni Sessanta svolge una intensa attività che lo porta a esporre nelle principali città d'Europa e d'America. Scopre l'Italia, ove si sente attratto dall'intenso fervore artistico, e in seguito apre un atelier-studio a Milano.

Nel 1964 partecipa alla mostra "Le surréalisme" alla Galerie Charpentier di Parigi e nel 1966 realizza le scene per il balletto Young Person's Guide to the Orchestra di H. Manniegel alla Städtische Bühne di Heidelberg.

Il 1968 coincide con la fine dell'attività di disegnatore umoristico; da allora si dedica quasi esclusivamente alla pittura. Si stabilisce definitivamente a Milano e divide la sua attività tra l'Italia e la Francia.

Negli anni Settanta l'attività espositiva di Maurice Henry si sviluppa soprattutto in Italia dove espone presso importanti gallerie quali Marconi e Annunciata a Milano, Il Traghetto a Venezia e Viotti a Torino.

Non tralasciando l'attività di critico e scrittore, nel 1972 cura per la casa editrice Mazzotta un volume sulla grafica surrealista.

Nel 1973 viene allestita nella Sala Civica del Comune di Modena una grande esposizione personale a lui dedicata. Sempre più presente in mostre sia in Italia sia all'estero, nel 1976 il Palais des Beaux-Arts di Bruxelles gli dedica una grande antologica che raccoglie oltre cento opere.

Negli anni Ottanta partecipa a incontri, dibattiti e interviste presso le più importanti televisioni europee.

Ormai artista di risonanza internazionale da diversi decenni, nella notte del 21 ottobre 1984 muore, colto da collasso cardiocircolatorio, alla guida della propria automobile.

 

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