Archivio Attivo Arte Contemporanea
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Galleria d'Arte Il Salotto via Carloni 5/c - Como - archivio storico documentativo

SILVIA DE BEI
" COLLAGES "

Nel chiederci quale sia la natura del Collage, fra tecnica e modalità espressiva, la risposta emerge dall'osservazione più immediata che si possa condurre. Contemporaneamente veloce e meditata, ogni immagine/collage nasce da un lavorìo fatto di gesti precisi, cesure fatali quanto salvifiche di elementi ripescati da un particolare mare. Un mare dagli infiniti riflessi, questo, costituito da lacerti mnemonici, innumerevoli quanto lo sono le immagini vissute/patite quotidianamente attraverso la carta stampata. Dopo aver infranto il presunto specchio del reale quotidiano, pretestuosamente arrogato a verità in tutta la sua efficacia persuasiva dai media di informazione, se ne ricompone per mezzo di questa tecnica, grata a molti artisti, (1) un universo personale, strutturato quanto aleatorio. L'uso di questo specchio, deviante riflesso della percezione umana e metafora dell'uomo stesso, può essere considerato per Silvia De Bei uno strumento ludico estremamente colto come in epoca barocca fu l'imagerie catottrica popolata di scatole mirabolanti che, attraverso un foro praticato nell'involucro, concedevano la vista di paesaggi infiniti nell'estensione, generati da riflessioni multiple, vere e proprie istallazioni teatrali. Nei collages di Silvia De Bei, dando continuità ad una prassi da lei ben maturata e consolidata nell'esperienza pittorica, entrano però in gioco anche ulteriori parametri di natura matematica articolando compositivamente i racconti su proporzionamenti armonici generati dalla simmetria. In questa rassegna di collages realizzati a partire dal 2012 troviamo coerentemente testimoniato nell'attualità il sentimento artistico di Silvia De Bei, rinnovato quanto ancora una volta saldamente articolato secondo la sua prassi di riflessione condotta per appunti. (2)

Michele Caldarelli

NOTE AL TESTO

(1) La tecnica del collage, nata probabilmente con l'invenzione della carta stessa, ha trovato terreno fertile di sviluppo nell'ambito dell'arte occidentale, a partire dalle avanguardie artistiche europee del primo Novecento con Picasso, Braque e Matisse. Coltivata anche dall'Arts and Crafts Movement e dalla scuola della Bauhaus in molteplici direzioni applicative o progettuali, ha caratterizzato pure molta della espressione Surrealista, per via del copia e incolla, prassi di formulazione visiva nel generare un universo del tutto simile al concatenarsi onirico dell'immaginazione. Molti altri ne sono stati gli ambiti di utilizzo, dal Paroliberismo futurista al Lettrismo della Poesia Visiva, dal mondo Dada a quello Affichista con l'esperienza del decollage, a quello, infine e mutati gli strumenti, del fotomontaggio e della grafica digitale.

(2) I miei quadri sono quasi tutti strutturati secondo la Sezione Aurea "Divina Proporzione" come la chiamava Luca Pacioli, anche se alla armonizzazione geometrico-matematica delle forme precede una fase fatta di gesti veloci quanto sommari nella partitura istintiva delle superfici. Mescolanza di colore e linea, in silenziosa struttura di leggi cromatriche e geometriche, mai prevaricanti sulla poetica. Intuizione imbrigliata in regole fisse, ma libera di negare il ripetitivo e di agire con fantasia. Non forme essenziali astratte, ma un dato di natura inserito in uno schema severo è l'assunto di questi miei "appunti". (Silvia De Bei)

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