Archivio Attivo Arte Contemporanea
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Galleria d'arte "Il Salotto" Via Carloni 5/c - 22100 Como Italia telefono 031/303670
mostra numero 732 – dal 3 aprile al 25 maggio 2004

 

Amilcare Rambelli

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Ad una prima vista le sculture di Rambelli ci propongono una serie di valori plastici definiti ed evidenti. Le masse sono sensibilizzate da una materia scabra e vulnerabile ad un tempo. Le immagini sembrano inscriversi in sfere, dischi, cubi che le incidono acutamente nello spazio. Ma questo è il risultato, ho detto, di una prima vista: utile, ma non conclusiva. Il valore plastico di ognu pezzo di Rambelli sottintende sempre un valore più intimo. Non mi riferisco a qualcosa di immateriale, che sarebbe per così dire simboleggiato dalla forma. Questo valore intimo è costituito dalla organicità di ogni scultura, dalla vitalità - complessa proprio perchè concreta - secondo le cui leggi e dimensioni ogni scultura è disposta e strutturata. Credo che sia utile sottolineare a questo punto un particolare aspetto della tecnica usata da Rambelli - proprio perchè questo può aiutare a capire certi significati essenziali della sua opera. Rambelli inizia ogni pezzo con una struttura di elementi in creta - che in certi casi resta, in parte, visibile. E’, prima di tutto, una specie di armatura, uno scheletro di sostegno, un vero organismo di tipo architettonico entro il quale un nodo di articolazioni risolve spinte e controspinte nell’equlibrio finale. Ma è anche il frutto dello sforzo compiuto da Rambelli per dotare ogni sua scultura di un intimo sistema organico, di una serrata "logica fisiologica". Quella dell’architettura non è soltanto una metafora. Gli elementi di una scultura di Rambelli non pesano su un qualsiasi sostegno che si ponga come estraneo all’immagine, ma sono invece costituiti in modo tale che la loro stessa struttura assume, per così dire, una funzione espressiva. In queste scultura la superficie esteriore non sta a riassumere, come una facciata, il senso dell’immagine.- L’energia che percorre nell’interno le strutture agisce anche su quella superficie, la determina. la fa vibrare come la pelle che copre un organismo vivo. Finchè - con incisioni, nuove strutture, ombre di colore - lo scultore definisce ogni volta l’immagine, assecondando o contrastando l’impostazione iniziale. Da questa strutturazione complessa e rigorosa, che esclude a forza ogni possibilità di artificio gratuito, nascono .le sculture di Rambelli. A volte sono simili a rettili ostinati, ambiguamente collocati a metà tra oggettività minerale e organicità animale: come se lo scultore si sforzasse di fondere in una sola forma dure allusioni all’arcaico e fragili emozioni immediate. Altre volte queste sculture ostentano la fatica e l’imprevedibile aggrovigliarsi di una metamorfosi bloccata nel suo nascere. Altre volte ancora la materia sembrra far scaturire da sè stessa, naturalmente, un tessuto sensibilke. Ma, sempre, il puro valore plastico in cui chi guarda crede per un attimo di poter risolvere il senso di queste sculture finisce per lasciare il posto ad un altro valore: alla complessa unità di un accadimento concreto, che vive nel racconto.

Emilio Tadini 1963

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