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Questo momento
è la sola realtà che esiste,
se riuscite a rimanere testimoni
dei vostri pensieri
e delle vostre emozioni
avete "vissuto" un momento reale.

C'è il desiderio in me di vedere il mondo
Pulito, fresco e vivo, come sono pulite,
fresche e vive le cose semplici.

Sandro Gramolelli


Reminiscenze
di: Carla Piro Mander

Uno spirito ribelle guarda sempre attraverso gli occhi di un poeta. Guarda la realtà ma coltiva il sogno, insofferente alle catene di vetro della normalità distorta, del valore viziato. Ciò che lo guida non è moralismo, né l'enfasi lirica che compiace se stessa: ma l'inconscio ricordo di un'armonia perfetta e struggente, racchiusa nel "midollo della vita", di una sensibilità tanto semplice quanto immediata.
Uno spirito ribelle si muove sempre fuori dal tempo, in una preistoria delle emozioni, dove esse non siano ancora violate, piegate, offuscate dall'aurea mediocritas che livella e recinge. La sua forza è la capacità di sentire, il suo motore è il coraggio di non indossare corazze, ostinatamente cercando lo spazio dove Amore e Dolore, Innocenza e Passione siano ancora gli attori della medesima storia.
Sandro Gramolelli non propone verità inoppugnabili, non presenta certezze assolute. Osservatore silenzioso più che tribuno della plebe, ci presenta la propria riflessione arguta e pungente, che addita la grossolanità e la violenza, che rifiuta il luogo comune, odiando nell'ottusità ciò che induce alla sazietà dei sensi. Una riflessione che guarda la vita, cercando di coglierne gli aspetti primari, e maggiormente istintivi: i suoi protagonisti sono animali e in loro l'occhio attento rintraccia ciò che con l'erudizione ha smarrito, essi non hanno il valore rigido e coercitivo dei simboli eppure regalano l'eco di parole assolute: suggerendo di amore e di paura, di solitudine e di necessità, di forza e di rispetto. Ricordando il dolore della vita e il mistero perenne del ciclo che ripete se stesso, raccontando la gioia furiosa della libertà e il terrore cieco della fuga.
Di fronte ad un'umanità troppe volte meschina, cui la Storia presenta il conto dei propri errori, questo è un mondo ancora innocente; non un rifugio elitario né sogno fantastico, ma speranza di ritorno ad una comune matrice, ad un originario modello perfetto, creatore di un sogno perfetto dove lo spirito abbia ancora respiro. "…andai pei boschi per vivere con saggezza ed in profondità, succhiando tutto il midollo della vita, per sbaragliare tutto ciò che non era vita, e per non scoprire in punto di morte che non ero vissuto…" Non Cicerone né Esopo dunque. Non ambizione moraleggiante, né reminiscenza idealistica, solo l'amore positivo e la poesia di chi ama la vita e crede nell'uomo. Uno spirito ribelle crede sempre nell'uomo.

 

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