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Takis
Acireale>Milano
L'opera d'arte come forma di energia

a cura di:
Dominique Stella
testi di:
Francesco Guicciardi
Alfred Pacquement
Alain Joufroy
Dominique Stella
Daniel Abadie
Arturo Schwarz
Takis
Ginevra Quadrio Curzio
236 pp. 21x 28cm
lingua:ital/franc
foto di:
Paolo Vandrach e Leo Guerra
Fondazione Gruppo
Credito Valtellinese
Milano 2004

 

"... Quello che rende vivo tutto è l'energia - sostiene lo scultore greco Takis (Atene 1925) - la morte sopravviene quando una qualsiasi forma di esistenza perde la sua energia. Questa è l'idea di fondo delle mie prime sculture, come del lavoro che ho fatto in seguito, e che faccio ancora oggi". Considerato il poeta dell'anti-materia diventata materia artistica, lo scultore Takis ha da sempre incentrato la sua ricerca sullo studio dei fenomeni fisici come il magnetismo e la gravità terrestre, forze nascoste all'interno della materia stessa. La sua particolarità sta nel rendere concrete queste forze invisibili che percorrono l'aria traducendole in sculture, in "Muri Magnetici", "Segnali Eolici", "Sfere Musicali" raccolte in una grande mostra dal titolo "L'opera d'arte come forma di energia" con la quale la Fondazione Gruppo Credito Valtellinese ha inaugurato la nuova galleria del Credito Siciliano di Acireale (23 luglio - 11 settembre 2004). Successivamente trasferita a Milano, nella sede del Gruppo presso il Refettorio delle Stelline, (1 novembre - 11 dicembre 2004) la mostra ha decisamente catapultando la città in una nuova dimensione fatta di leggerezza. Come in mondi fantastici, nelle opere di Takis, sfere e coni si distaccano da terra ed acquisiscono nuovi punti di riferimento spaziale. In tal modo le " Porte Magnetiche" conducono il visitatore a vedere oltre la sostanza degli elementi che lo circondano attirando l'attenzione sulla magia dell'inaspettato e dell'impercettibile. Di grande effetto le "Sfere Musicali" sostenute da un telaio metallico permettendo al visitatore di farle oscillare su corde tese atte a convertirne lo spostamento d'aria in suoni. L'energia eolica è ripresa nei già celebri "Segnali Eolici" alti fino a 6 metri, quasi fiori di un'altra terra dai colori sgargianti e dall'incredibile impatto visivo. Ovunque siano posizionate, immerse nel verde naturale, adagiate in un contesto urbano o all'interno di un salone, le opere di Takis risvegliano l'interesse dell'osservatore nei confronti di tutto quello che non è visibile: dalla forza attrattiva di un magnete, alla musicalità di un suono o alla poesia che può creare il vento. (Isidoro Caldarelli)



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