Roberto
Sanesi Blake & N ewton appunti per una lezione quarto volume della Collezione di poetica , critica, estetica "Minute" diretta da: Lucio Vetri Book Editore Castel Maggiore (Bologna) 1993 63 pp. 13x21 cm. ill. b/n ISBN 88-7232-121-2 |
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"Appunti per una lezione", sottotitola Roberto Sanesi "Blake & Newton" mirabile esplorazione delle ragioni profonde e necessarie, che indussero nel 1795 William Blake a dedicare un'incisione molto enigmatica a uno dei protagonisti della storia del pensiero scientifico, a Isaac Newton, "spirito possente" che "balzò dalla terra di Albione" e che "seiz'd the trump, and blow'd the enormous blast" ("afferrò la tromba e l'enorme squillo produsse") nei versi di "Europe. A Prophecy" dell'anno precedente. Appunti per una lezione, che si accostano a un testo (e a un'opera) dall'alto spessore visionario, come quello del grande poeta, incisore e pittore inglese, interrogandone non la lettera bensì ciò che dietro la lettera si annida, i suoi simboli carichi di suggestione, con un approccio amoroso e riverente per far parlare la verità che si annida nei suoi enigmi, nelle minime schegge in cui è disseminata tra evocazione poetica e rappresentazione figurativa. Un simile percorso da Sanesi viene messo in atto per progressivi accostamenti di aree concettuali e figurative spesso disparate, per "riflessi associativi", a partire dalla prima apparizione del nome Newton negli scritti di Blake e analizzandone successivamente l'incisione nei suoi elementi costitutivi, quegli oggetti-simbolo (il compasso, il panneggio, il triangolo, la spirale, il polipo), la cui presenza in maniera suggestivamente allusiva connota e struttura questa rappresentazione trovando comprensibilità solo nella più vasta trama di tutta l'opera di questo artista visionario e dei suoi possibili riferimenti, per arrivare alla conclusione che nell'incisione in questione Blake avrebbe inteso non tanto muovere un'accusa contro la scienza, idealmente rappresentata dalla figura di Newton, quanto piuttosto affermare "una sua posizione mediana, di attesa" nei confronti della capacità profetica, ancorché parziale e transitoria, della Ragione umana nella sua progressiva esplorazione e comprensione della verità delle cose. Così, grazie a un metodo di "attenzione ai particolari" e soprattutto di "libera creatività associativa", energicamente rivendicato dal critico-poeta, progressivamente prende corpo una lettura che restituisce della figura dello scienziato "un ritratto di redenzione" possibile", liberandolo da ogni iniziale impressione di negatività dovuta alla sua appartenenza, in quanto scienziato, ad un sistema che imprigiona l'universo in un rigoroso meccanicismo materialistico escludente per definizione ogni genere di "intelligenza spirituale". Vincenzo Guarracino |