Archivio Attivo Arte Contemporanea http://www.caldarelli.it
Speciale XLVIII Biennale di Venezia

 

ANNIKA VON AUSSWOLFF
KNUT ASDAM
EIJA LIISA AHTILA
"End of story"
THE NORDIC PAVILLON
LA BIENNALE DI VENEZIA
1999
a cura di:
John Peter Nilsson:
testi di:
John Peter Nilssonf
Maria Lind
Benedict Borthwick
Tiina Erkintalo
lingua inglese
88 pp. 20x26 cm.
80 ill. b/n e col.

in allegato:
LIKE VIRGINITY, ONCE LOST Five Views on Nordic Art Now
a cura di:
Daniel Birnbaum e
John Peter Nilsson
Edito da Propexus 1999
129 pp. 17x23 cm.
95 ill. b/n e col.


 

 

 







"End of Story" è il titolo che porta l'intervento dei Paesi Nordici rappresentati alla Biennale di Venezia dagli artisti Annika von Hausswolff (Svezia), Knut Asdam (Norvegia) e Eija-Liisa Ahtila (Finlandia), scelti da John Peter Nilsson per la loro ricerca che ben si correla con le problematiche riguardanti la vita e la fine della modernità, non attraverso dichiarazioni teoriche o filosofiche, ma in modo personale e soggettivo. Annika von Ausswolff (nata a Goeteborg, Svezia, nel 1967, vive e lavora a Farsta) usa la fotografia per trattare i temi della violenza, della morte, dell'abbandono con immagini che stanno tra la fotografia documentaria e la costruzione di un set. La connessione tra lirismo e violenza evoca un'atmosfera sgradevole e ambigua, di rifiuto di un mondo in cui viviamo, che non è il paradiso desiderato, ma con il quale abbiamo imparato a convivere e credere. Knut Asdam (è nato a Trondheim, Norvegia, nel 1968, vive e lavora a New York) utilizza video, suoni e ambientazioni architettoniche per costruire complicate installazioni che coinvolgono direttamentre lo spettatore sui problemi legati alla virilità, all'autorità, alla sessualità e alla natura, evidenziando come lo spazio architettonico possa influenzare lo spazio mentale. Eijsa-Liis Ahtila (è nata a Haemeenlinnal, Finlandia, nel 1959, vive e lavora a Helsinki) nei suoi video e videoinstallazioni utlizza sia documentari tradizionali, sia spezzoni pubblicitari e video musicali per raccontare storie di vita vissuta e spiegare la fragile costruzione di una identità personale in un mondo dove la nostra sicurezza fisica e mentale è quotidianamente in pericolo, un mondo che nella sua globalizzazione si sta tramutando in una trappola la cui unica via d'uscita è la morte. Così John Peter Nilsson, curatore della mostra, definisce l'intervento dei Paesi Nordici: "Un resoconto del progresso psicosociale in un periodo in cui il futuro sembra essere già successo, in cui la storia non ha più alcun valore. Tutto quello che rimane è qui e ora. Fine della storia (End of the story)".

Per l'occasione è stato pubblicato da Propexus a cura di Daniel Birnbaum e John Peter Nilsson, il volume "Like virginity once lost", una introduzione sulla situazione dell'arte nordica alla fine degli anni Novanta. Il libro prende il titolo da una frase del video "Gray" di Eija-Liisa Ahtila e contiene cinque trattati sull'ambiente, la luce, la socialità, l'entropia , il reale: cinque punti di vista sull'arte nordica di oggi scritti da Sara Arrhenius, Lars Bang Larsen, Daniel Birnbaum, Ina Blom e Timo Valijkka. (R.M.C.)



Per ulteriori informazioni
potete collegarvi direttamente con la
Biennale di Venezia


Chi fosse interessato a contattarci può inviare materiale al nostro indirizzo geografico virtuale.
Archivio Attivo Arte Contemporanea piazza Vittorio Emanuele 8 - 22030 Caglio (Como) Italia
oppure scrivere via e-mail a miccal@caldarelli.it

TORNA ALL'INDICE