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MELOTTI
e la scuola di Cantù
a cura di Carlo Pirovano
ed. Electa 1999
109 pp. 21x29,7 cm.
72 ill. col. 33 ill. b/n

Nell'ambito della manifestazione culturale CantùArte, giunta quest'anno alla sua terza edizione, si è inaugurata il 21 Novembre 1999, presso la Galleria del design e dell'arredamento del C.L.A.C. (Centro Legno Arredo Cantù), la mostra "Fausto Melotti e la scuola di Cantù"., L'esposizione ed il catalogo che l'accompagna, entrambi curati da Carlo Pirovano, indagano l'attività artistica di Fausto Melotti (Rovereto 1901-Milano 1986) tra la fine degli anni Venti e la prima metà degli anni Trenta, mostrando al pubblico il materiale prodotto durante la sperimentazione didattica del corso di "plastica moderna", che l'artista roveretano tenne nell'allora Regia Scuola Professionale del Mobile e del Merletto di Cantù (oggi Istituto Statale d'Arte). La mostra propone, infatti, non solo dipinti, sculture, ceramiche e disegni dello stesso Melotti ma anche i bassorilievi eseguiti dagli allievi dell'Istituto d'Arte, pensati e realizzati come pannelli decorativi per gli arredi dell'industria del mobile brianzolo. L'esperienza canturina segna nell'evoluzione della poetica melottiana il passaggio dall'idea classica di modellazione all'estetica della modulazione sui parametri della musica e della geometria, coniugandosi con le concezioni dell'architettura moderna sulle costruzioni armoniche ed i moduli. Non è un caso che lo stesso Melotti conosca e collabori proprio in questi anni con i protagonisti del rinnovamento architettonico, quali ad esempio Figini e Pollini per i quali realizzerà il bassorilievo de "I Contadini" esposto nella "Casa Elettrica" della IV Triennale di Monza. La ricerca artistica di Melotti sulla Modulazione troverà la sua definitiva storicizzazione nelle esposizioni milanesi del'34 e del '35 alla Galleria del Milione di Persico e Bardi, dove il maestro roveretano esporrà per la prima volta insieme al proprio lavoro anche le ricerche plastiche dei suoi allievi. In particolare il catalogo della mostra canturina offre al lettore oltre ad un saggio introduttivo del curatore anche un discreto apparato iconografico ed una sezione dedicata alla documentazione d'archivio dell'esperienza didattica di Melotti. (Mario Caldarelli)


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