AA.VV. TUTTA LA FORZA |
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Il
titolo scelto per questa pubblicazione esprime efficacemente una visione
vitalistica della poesia, mentre il sottotitolo illustra le tre caratteristiche
indispensabili, ineludibili dell'artista che al talento, alla naturale
inclinazione e alle capacità tecniche deve aggiungere l'accensione
dell'ispirazione, la maturità e la professionalità dell'esperienza.
Così, sotto lo stesso titolo, tra aprile e maggio 2002, per quattro
sabati consecutivi, si è tenuto a Morbegno un ciclo di incontri, nel
quale sono stati affiancati poeti consolidati a giovani autori della
Valtellina e della Valchiavenna. Milo De Angelis a Barbara Matilde
Aloisio; Claudio Recalcati a Massimo Bevilacqua; Giampiero Neri ad
Annarita Trinchera e infine Fabio Pusterla a Giovanni Silvestri. È
seguita, per tutto il maggio 2003, una seconda edizione di quattro
nuovi incontri. Questa volta, però, sono stati proposti, quali esordienti
a fianco dei "maestri", alcuni giovani prosatori con l'intento di
sondare eventuali analogie, similitudini: Maurizio Cucchi con Francesco
Osti, Umberto Fiori con Massimo Romeri, Vivian Lamarque con Luciano
Canova e infine Franco Buffoni con Giacomo Bottà. Leggere poesia o
prosa in pubblico non è rischio da poco in generale; è rischio enorme
oggi, nella nostra epoca segnata dalla velocità del tempo, Perche
il tempo veloce non è il tempo della prosa, né tanto meno quello della
poesia. La scrittura è riflessione, e la riflessione si prende tutto
il tempo che occorre: nella riflessione poetica tutto rallenta, anche
il ritmo del cuore, del poeta come del narratore. La scrittura, poi,
è solitudine. Perché è nella solitudine che si possono cogliere rari
bagliori di verità. Questo, se ci si pensa, capita a tutti. Poi è
lo scrittore, il veggente privilegiato, che fissa nella parola poetica
gli ultimi brandelli di verità rimasti e che li dona a tutti, come
dice Ungaretti. La poesia è dono. È questo, forse, il segreto che
spiega la sala sempre piena di persone attente, partecipi e disposte
a rallentare il loro tempo e a metterlo in sintonia con quello del
poeta. E sempre questo, forse, è il segreto che ha convinto grandi
poeti - a loro va il nostro particolare ringraziamento - ad affiancarsi
a poeti-ragazzi, a prenderli sul serio, a leggerne i testi e a presentarli
in questo libro. Questi giovani autori, inoltre hanno una peculiarità,
presentano quasi tutti la caratteristica del "doppio agente": non
sono solo scrittori ma, come nel caso di Barbara Matilde Aloisio,
Annarita Trinchera e Massimo Romeri, pittori e scultori; mentre Massimiliano
Bevilacqua, Giovanni Silvestri e Giacomo Bottà sono anche musicisti.
La loro esperienza con la parola è dunque arricchita e intensificata
dal rapporto con altre arti. Tutti, infine, per lo più inediti, hanno
condiviso con noi curatori un'esperienza di crescita e confronto stilistici
e poetici. Infatti ci siamo spesso ritrovati, magari in un clima conviviale,
a leggere, a discutere e a progettare i vari testi. Prefazione
Questo libro, quindi, non è che il risultato lucido e maturo di
tutti questi "collaudi" fatti nel corso del tempo in occasione di
letture pubbliche o tra amici. I giovani autori sono il progetto stesso
che qui si specchia in questa pubblicazione, espressione di un "laboratorio"
personale condiviso. Tutta la forza della poesia. Il talento, l'esperienza,
la scintilla è un libro di doni. Nato perché amministratori pubblici
e privati hanno saputo guardare lontano; perche l'editore l'ha confezionato
investendovi risorse e passione; perché tutti i partecipanti, poeti,
pubblico e curatori, hanno creduto fosse importante incalzare quel
vuoto umano che ci attanaglia e che ormai solo la poesia pare possa
colmare. |