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César Domela
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Il catalogo è stato edito in occasione del centenario della nascita di César Domela, uno dei protagonisti dell'astrattismo europeo, (Amsterdam 1900-Parigi 1992) e della grande retrospettiva a lui dedicata dal Museo Cantonale d'Arte di Lugano (16 settembre-26 novembre 2000). Nato ad Amsterdam nel 1900, César Domela sviluppò fin da giovane una gran passione per gli studi etnografici e per il collezionismo d' arte primitiva, un orientamento adolescenziale che influenzerà la sua vita artistica futura. Nel 1920, alla morte del padre, leader carismatico della sinistra anarchica olandese, per sfuggire all'eredità politica a cui non si sentiva portato, si trasferì ad Ascona dove venne a contatto con l'ambiente degli artisti, frequentando Marianne von Werefkin e gli altri intellettuali vicini all'esperienza dei liberi pensatori della comunità di Monte Verità. Risalgono a questo periodo i suoi primi dipinti. Successivamente si trasferì a Parigi dove aderì al gruppo di "De Stijl" di Piet Mondrian e Theo van Doesburg e dipinse la sua prima opera neoplastica. Da questo momento la sua vita sarà in continuo movimento, sempre in contatto con gli artisti e gli intellettuali delle avanguardie europee, sviluppando e ampliando un proprio linguaggio formale che gli riserverà un ruolo determinante nell'ambito dell'evoluzione dell'arte astratta. La ricerca di Domela aveva come fondamento lo studio della composizione, nella costante attenzione alla tensione interna dell'opera generata dall'equilibrio dinamico fra le linee di forza e gli elementi compositivi. Significativo in questo caso il suo interesse per le filosofie orientali, lo studio del "Tao-te-Ching" e del tantrismo, dottrina nella quale l'immagine viene elaborata proprio in funzione della meditazione. L'opera di Domela è una costante ricerca di soluzioni formali in grado di esprimere i valori spirituali, una ricerca coerente di libertà creativa ispirata dalle forme della natura: diagonali desunte da immagini di tronchi d'albero inclinati o da cordami di barche, linee curve e cerchi rintracciabili in fotografie di vegetali, strutture materiche utilizzate nei suoi reliefs che rievocano fotografie di rocce o di licheni realizzate dall'artista. La mostra organizzata dal Museo Cantonale d'Arte di Lugano si configura come una iniziativa assai significativa, forse l'unica in area italiana, che offra una panoramica ed un aggiornamento sull'opera di César Domela. Sono stati infatti riuniti ben centocinquanta lavori ripartiti in 32 dipinti e rilievi, 4 sculture, 69 tecniche miste , collage, gouache, opere su carta, e 45 fotografie, fotomontaggi e lavori ripografici. "Per un approfondimento critico, nel caso di Domela, si rivela utile una lettura trasversale di tutti i mezzi espressivi attraverso cui si è definita la sua evoluzione artistica" - sottolinea Marco Franciolli, curatore della mostra, nel suo intervento in catalogo - "dai reliefs ai lavori pubblicitari legati alla committenza, dagli studi fotografici di strutture alle gouaches, dalle sculture ai disegni, è possibile rilevare un puntuale ricorrere di elementi formali caratteristici del personale vocabolario dell'artista... Domela ha condiviso le utopie, gli entusiasmi, le passioni e le delusioni di molti protagonisti dell'avventura del moderno - la biografia dell'artista evidenzia gli innumerevoli contatti con altri artisti e l'intensa partecipazione intellettuale e creativa ad alcuni dei movimenti più significativi delle avanguardie - pur restando fedele ad alcune sue caratteristiche fondamentali. Una di queste, forse la più importante, è la coerenza nella ricerca della libertà creativa: l'opera di César Domela è difficilmente collocabile all'interno di correnti e movimenti che egli ha a volte avvicinato, ma di cui si è sempre staccato per riaffermare la sua grande originalità". (R.M.) |