Tagliati per il Sì
Storie di spose, tra abiti,
immagini e oggetti.
Numero speciale de "La Seta"
bollettino ufficiale
della Stazione sperimentale
per la Seta
L - 1998
testi di:
Federico Mantero
Bruna Masciadri Lai
Rosaria Marchesi
Carla Cella
Elsa Albonico
Adua Castagno
Ester Geraci
Orazio Sala
63 pp. 21x29,5 cm
ill. b/n e col.
lingua:
italiano
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Questo
numero speciale de "La Seta" (Bollettino ufficiale della Stazione
sperimentale per la Seta) raccoglie la documentazione relativa alla
mostra "Tagliati per il Sì. Storie di spose, tra abiti, immagini
e oggetti." presentata al Museo didattico della Seta di Como (22 ottobre
- 22 novembre 1998) quale momento di approfondimento del programma
culturale del museo stesso. Il titolo "Tagliati per il Sì"
è stato volutamente scelto per giocare sul doppio rimando agli
abiti, che sono "tagliati" dalle sarte per la cerimonia
del matrimio, ma anche agli sposi stessi che devono essere "tagliati"
cioè adatti per una scelta di vità così importante.
Non si è trattato di una mostra di moda, ma piuttosto di analisi
storico-culturale abbinata ad una lettura tecnica dei materiali e
dei manufatti, elementi che distinguono e qualificano la politica
del Museo didattico della Seta di Como quale istituzione scientifica.
Il nucleo centrale della ricerca è costituito da materiale
"comasco" cioè strettamente legato alla storia della
città di Como, le sue valli, le sue tradizioni, le sue genti,
il legame con l'industria del tessile. Il filone centrale raccoglie
gli "abiti bianchi", quelli cioè che nell'immaginario
collettivo rimandano subito alla sposa, del periodo che va dalla metà
dell'Ottocento fino all'inizio degli anni Settanta. Ad esso sono stati
affiancati abiti di sapore diverso, usciti dalle grandi sartorie dell'epoca
oppure legati alle tradizioni locali del secolo scorso dove comparivano
anche capi in nero, indossati dalle donne delle valli del comasco
o del Biellese. Ma non solo, perché grazie alla politica di
interscambio con altre città nel mondo e di gemellaggio, è
stato possibile presentare manufatti della tradizione serba e giapponese
dalle città di Krusevac e Takamachi. Accanto agli abiti è
stata poi prodotta un'ampia selezione di oggetti, accessori, acconciature.
bomboniere, fotografie, documenti, contratti di nozze ricrendo un
racconto, una storia antica come il tempo. Per la pubblicazione sono
stati poi prodotti dei testi di approfondimento con cenni di storia
dell'abito da sposa, memorie, racconti tradizionali, dati storico-tecnici
sui tessuti, sulla loro produzione, la tessitura, la tintura, il ricamo,
ma anche aneddoti, proverbi e detti del dialetto comasco, senza dimenticare,
i cerimoniali, gli addobbi, i fiori, le musiche, i menu, gli inviti
e l'album di famiglia.
Una mostra e un catalogo che si
inquadrano nel programma culturale del Museo didattico della Seta
e della Stazione sperimentale per la Seta che assieme all'Istituto
di Setificio, all'Università, all'Associazione Tessile e al
Centro Volta fanno di Como un polo tecnologico di riferimento per
il settore tessile. (R.M.)
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