Archivio Attivo Arte Contemporanea http://www.caldarelli.it

 

Eduardo Chillida

a cura di:
Matthias Bärmann
Kosme de Barañano
Ed. Museo d'Arte
Mendrisio 1999
88 pp. 24 x 30 cm.
testo ital/spagn
50 ill.b/n e col.
La rassegna di Eduardo Chillida presentata al Museo d'Arte di Mendrisio (12 marzo-2 maggio 1999) benché soddisfacente per numero di carte e sculture in argilla, l'esposizione contempla purtroppo la presenza di un'unica scultura di ferro di un certo "peso". D'altronde sono note le difficoltà da affrontarsi per il trasferimento e la collocazione delle opere di Eduardo Chillida come ad esempio è accaduto in occasione dell'ultima mostra che lo ha celebrato a Venezia nel 1990 alla Ca' Pesaro. Chillida ha prodotto sculture di mole tanto ragguardevole che il peso di alcune si può musicare addirittura in tonnellate, da alcune decine fino alle cinquecento dell'imponente "El elogio del horizonte" collocato nel 1990 presso Gijon sulla costa atlantica. Questa specifica predilezione per il "peso" costituisce una imprescindibile chiave di lettura della sua visione del mondo. La densità della materia che Chillida va evidenziando in modo esasperato nelle sue opere, non respinge l'osservatore, anzi, funge da "attrattore" come un buco nero, all'interno del quale tutto precipita, risucchiato da una potentissima forza gravitazionale. Un processo, nel nostro caso, del tutto psicologico anche se sperimentandolo proviamo involontariamente una sorta di sensazione fisica, al plesso solare o dietro le ginocchia, che smarrisce l'equilibrio dei sensi facendoci per un attimo mancare la terra da sotto i piedi. Se però il "precipitare" in certi casi può corrispondere al "volare", proprio in questo senso, la consuetudine del nostro scultore basco a manipolare tonnellate di cemento, acciaio e pietra ci ha abituati a riconoscere la sua continua ricerca della leggerezza paradossalmente, proprio nel più profondo abisso della pesantezza della materia. Per contro, nel senso opposto alla "pesantezza", la "leggerezza" testimonia le leggi gravitazionali a cui ci sembra voglia sfuggire. A questa poetica appartengono, per Chillida, tutte quelle sue carte ritagliate che chiama "gravitaciones", opere a diversi strati, all'interno delle quali i segni tracciati a china giocano con lo scontornarsi di luci e ombre.

"Chilllida, peso e leggerezza" di Michele Caldarelli pubblicato da "Il Corriere" di Como il 23 aprile 1999.


Chi fosse interessato a contattarci può inviare materiale al nostro indirizzo geografico virtuale.
Archivio Attivo Arte Contemporanea piazza Vittorio Emanuele 8 - 22030 Caglio (Como) Italia
oppure scrivere via e-mail a miccal@caldarelli.it

TORNA ALL'INDICE