ANDREA CASCELLA
PIERO DORAZIO |
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Il programma culturale del Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano prevede anche la proposta di mostre di artisti a confronto; tra questi Andrea Cascella e Piero Dorazio, proposti in "duetto" (dal 15 ottobre al 31 dicembre 1998) in uno stimolante confronto di opere degli anni Sessanta. Due esponenti dell'arte astratta italiana, legati da profonda amicizia, da cui emergono evidenti affinità, convergenze di scelte artistiche, comune capacità di trasmettere la gioia di fare arte; ognuno seguendo il proprio carattere e stile, nella diversità dei mezzi espressivi, l'interpretazione della materia per Cascella e quella del segno per Dorazio. Un'occasione per rianalizzare opere importanti molto conosciute ma anche alcune inedite e favorire la riflessione su un decennio assai significativo per l'arte contemporanea, quello degli anni Sessanta, anni di contestazione e di messa in discussione dei mezzi tradizionali dell'arte. Cascella e Dorazio da tempo avevano progettato una mostra che "confermasse quanto fosse ancora fertile il culto della forma nell'impegno creativo, fornire un esempio opposto alla tendenza del gusto che, dopo il fallimento del realismo guttusiano, lo riciclava come un'ingegnosa attività mentale o come Pop Art" come ricorda Dorazio nella sua introduzione in catalogo. Progetto sempre rimandato e ora reso possibile grazie ai curatori Giuseppe Appella per Cascella e Nathalie Vernizzi per Dorazio. Tema centrale dunque è "la forma" che in Cascella nasce dalla memoria, dalla riflessione, sintetizzata nel tema della poesia dell'abbraccio, nel polivalente incastro, dei ganci, dei torchi, mortai ecc. In Dorazio si impone, invece, in una intensa vibrazione ottica di mille filamenti colorati, di mille tessiture dinamiche che nascono dalle linee di forza che formano la fitta trama con cui l'artista ricopre la superficie pittorica. (R.M.)
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