"A ritroso" è un racconto che si legge tutto di un fiato scivolando di parola in parola, di pagina in pagina, sull'onda dei ricordi che Ada Zunino ha voluto fissare sulla carta. Coraggiosamente perché è sempre molto difficile mettere mano ai propri ricordi, fare giocoforza un bilancio della propria vita, affrontare quanto di buono e di doloroso ci è accaduto. Chi si accinge a scrivere la propria storia sa che dovrà fare i conti con l'onda d'urto che dai più nascosti angoli della nostra mente, e del nostro cuore, trascinerà con sé piccoli e grandi detriti di ricordi temporaneamene accantonati. Ada Zunino ne è ben cosciente e allora scrive queste pagine di cronaca personale di getto, senza ripensamenti o pentimenti, senza mascheramenti, ma molto semplicemente e spontaneamente, perché è così che ha sempre inteso la vita. Un viaggio a ritroso partendo dalla sua città natale Savona, seguendo il periodo della guerra, gli affetti familiari, i tanti amici e gli amori, il lavoro, la famiglia, i figli, il trasferimento in un'altra città, la Milano degli anni Sessanta ricca di fermenti artistici. Il tutto sempre seguendo il filo conduttore di un grande amore vissuto, sofferto e idealizzato, che accompagna ogni scelta rimeditata, ogni affetto rincontrato, ogni ricordo riesaminato. Ada Zunino si abbandona alla evocazione fronteggiandone gli inevitabili bilanci ma come sottolinea Osvaldo Patani nella sua presentazione "dal profondo della sua notturna fatica di vita, l'accento rivelatore del suo narrare è come un suo voler riposare di cose, persone e di pensieri nelle tenebre del passato".(R.M.C.)