MOVIMENTO
COBRA
Il Movimento Cobra nasce l'8 novembre 1948 a Parigi con Christian Dotremont,
Asger Jorn, Karel Appel, Constant Nieuwenhuys, Corneille (Cornelius van
Beverloo) e Joseph Noiret riuniti per assistere alla Conferenza Internazionale
del Centro di Documentazione sull'arte dell'Avanguardia, congresso organizzato
da alcuni "vecchi surrealisti rivoluzionari". Le divergenze
sono tali che le discussioni si arenano a tal punto che i nostri sei amici
individuano come unico cammino possibile per continuare l'attività internazionale,
quello di una collaborazione organica sperimentale che eviti teorie sterili
e dogmatiche e che sperimenti forze espressive diverse. Così sei non francesi
nel retro del Café de l'Hôtel Notre-Dame (all'angolo tra Quai St. Michel
e Rue St. Jacques) nel cuore della "città adorabile" fondano
il Movimento COBRA anagramma creato da Dotremont di COpenhagen BRuxelles
Amsterdam.
Alla base del pensiero Cobra vi è la ricerca delle radici della creazione
artistica attraverso lo studio della cultura e dell'arte primitiva, dell'arte
popolare, dei disegni dei bambini; utilizza simboli, figure, motivi improntati
alla natura, ai buoni e cattivi spiriti, alla fertilità, alla vita, alla
morte, avvicinando l'uomo ai fondamenti dell'universo attraverso il mito;
Cobra tenta il superamento della distinzione tra astratto (il pensiero)
e concreto (la sua trascrizione), tra figurativo e non figurativo per
un linguaggio e una scrittura universali che portassero allo scoperto
il fantastico e il favoloso che risiede nel profondo di ognuno di noi.
Un movimento che non avesse leader ma che unisse gli artisti in una comune
comprensione del loro fare arte; nel loro programma non solo mostre e
produzione di opere d'arte, ma anche la pubblicazioni di una rivista,
di monografie, film, fotografia, happening perché Cobra non era solo un
movimento artistico ma anche un modo d'essere.
Il primo numero della rivista Cobra esce nel marzo 1949 affermando e sottolineando
l'internazionalità di Cobra si avvale di una sessantina di collaboratori,
ha una tendenza anti-specialistica ma che abbracci tutti i campi dell'espressione
artistica, e viene pubblicata sia a Bruxelles come a Copenhagen, Amsterdam
e Hannover. Nell'agosto dello stesso anno a Bregneröd in Danimarca ha
luogo il primo "congresso" Cobra in cui gli artisti vivono e
lavorano insieme affrescando interamente una grande casa e dando luogo
ad un'opera unica e corale che però verrà distrutta dai vandali. Sempre
nell'ottobre dello stesso anno lo Stedelijk Museum di Amsterdam organizza
la prima grande mostra Cobra a cura del prof. W.Sandberg, esposizione
che otterrà grande risonanza per lo scandalo suscitato e per le violente
reazioni del pubblico che finiscono in qualche caso in rissa.
Proseguendo per la loro strada i Cobra elaborano teorie estetiche e critiche,
pubblicano pamphlets e monografie e libri che sono il risultato di collaborazione
tra pittori e scrittori. Nel 1950 Luc Zangrie gira il primo e unico film
Cobra "Perséphone" un'opera corale a cui partecipano Jean Raine,
Pierre Alechinsky, Christian Dotremont, il musicista André Souris, i cineasta
Henry Storck e Olivier Strebelle e molti altri. Il cinema visto come sintesi
di poesia, immagine e tecnica interessa e seduce i Cobra e Jean Raine
nel 1951 organizza in occasione della grande mostra d'arte Cobra a Liegi,
un Festival del film sperimentale al Palais des Beaux Arts a cui partecipano
F. Léger. H. Moore, L. Veronesi, M. Duchamp L. Zangrie Ch. Estienne....
La grande mostra di Liegi organizzata da Dotremont, Alechinsky e Harder
e allestita dall'architetto Aldo Van Eyck fu un avvenimento unico e corale
con artisti di Belgio, Danimarca, Paesi Bassi, Italia, Spagna, Cuba, Stati
Uniti, Svezia, Francia Canada e Germania (tra gli invitati anche Miró,
Lam, Giacometti). Paradossalmente il 1951 segna il massimo dell'attività
di Cobra e la sua fine voluta dai suoi stessi fondatori perché come disse
Dotremont nel 1975 "Da un gioco di parole noi abbiamo creato la
leggenda di Cobra ma è proclamando la fine di Cobra che abbiamo creato
il mito".
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