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Gian Franco Arlandi
SIMMETRIA
E
ASIMMETRIA
TRIESAEDRICA
ALL'INFINITO
PER
KEPLERO
2001
introduzione:
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All'alba irrazionale del Terzo Millennio, riconsiderare
creativamente l'Harmonices mundi Libri V pubblicato da Giovanni
Keplero a Linz nel 1618-19, è un'impresa di verifica del nostro
procedere non solo sul piano importante dell'armonia. Già nella
sua introduzione al Mysterium cosmographicum de admirabili proportione
orbium coelestium del 1596, la rigorosa deduzione matematica unita
all'esatta osservazione e alla visione mistico-religiosa dell'universo,
sfociano nella profonda conoscenza sia del mondo imago Dei corporea
(icona) sia dell'anima imago Dei incorporea (anicona). Un secolo
prima(1496-98) a Milano, Luca Pacioli componeva il De divina proportione
che Leonardo da Vinci completava con poliedri in forma piena (solidus:
icona) e in forma graficata (aërius: anicona).
Nel comporre il quadro chiestomi opportunamente da Michele Caldarelli,
l'Armonia dell'Universo alla III Legge di Keplero viene affrontata
come Architettonica. Ho in me il principio dell'Apostolo Luca: tutto
quello che di bello e di buono c'è in ognuno di noi è
dono di Dio. L'asimmetria starebbe a fondamento dell'Universo, la
simmetria starebbe a fondamento del Pensiero. O viceversa. O dialettizzandosi,
meglio.
Già dopo il 1945 i testi biblici dello stillicidio delle misure
per il tempio di Ezechiele e il cubo della post-apocalittica città
bianca di Giovanni, li ho ritrovati qualche decennio dopo nello stillicidio
cubico delle linee in Jesus Rafael Soto. Negli anni'50 disegnavo raggiere
triangolari dai manoscritti del X secolo sulla De Istituzione musica
di Boezio. Le vibranti raggiere lineari, è dagli anni'60
che le ho inventate studiando i grafismi a ventaglio di Leonardo per
la costruzione dello "spazio pittorico" (Ms. A41r). Mentre le incurvature
tracciate in 116v da Galileo e ricostruite da Drake mi si sono precisate
con la deflessione della luce per opera di un campo gravitazionale
dalla Allgemeine Relativitätstheorie di Einstein (1916,
3b). Procedura su cui ho dissertato nel 1988 alla Ruhr Universität
Bochum.
Quelle linee vibranti negli anni '66-75 avevano i consensi dello spazialista
Lucio Fontana e del concezionale Antonio Calderara, dell'astratto
Mario Radice con il suprematista Aldo Galli, dei musicisti Enore Zaffiri
e Istvàn Zelenka, dello psicologo Rudolf Arnheim con il matematico
Solomon Marcus e l'epistemologo Bruno D'Amore, degli estetologi Hans
Tuchel e Sigurd Scultze, e dei semiotici Roman Jakobson, con Thomas
Sebeok. Fino a che quelle linee vibranti, dopo i consensi di Giulio
Carlo Argan e di Gillo Dorfles, si sono connaturate in me anche attraverso
le cardio-encefalografie, come hanno testimoniato Arsen Poribny e
Stelio Rescio.
DAL TRIDIMENSIONALE AL QUADRIDIMENSIONALE
Lo spazio tridimensionale dei 5 poliedri regolari era già noto
a Platone attraverso il figlio Speusippo, viene accolto con intonazioni
cromatiche nel 2° libro dell'Harmonices mundi di Keplero, che
ad essi poliedri assegna la dinamica orbitale dei 6 pianeti ottenendone
le premesse dello spazio quadridimensiona1e che sarà specifico
della Teoria della Relatività di Einstein con l'ingresso del
tempo nello spazio, e si svolgerà nella complessità
dell'attrattore convergente/divergente di Prigogine{Arlandi 1989:
72, Brockmeyer). E' così che coordinando il volume Music
and Sciences edito
da Walter Alfred Koch alla Universitätsverlag Brockmeyer{1997),
diversi collaboratori hanno articolato l'opera scientifica in: metodologia
con il musicologo canadese Jean. Jacques Nattiez sulla "analisi delle
analisi"; creatività con il musicista finlandese Einojuhani
Rautavaara sul "tono" e la musicologa parigina Ivanka Stoianova sul
"fuoco meditante" ; parola e suono con lo semiotico berlinese
Roland Posner sull' "equilibrio di complessità" e Maria Langleben
dall'Harvard University sulle "strutture multiple"; interdisciplinarità
con Albert Schneider amburghese su "occhio e orecchio" e la mia
ricerca sui "rapporti tra musica e pittura, matematica e cosmologia".
In quella sede indagatrice ho esaminato la cosmologia e la topologia
delle supersimmetrie, proponendomi la prospettiva circolarizzata ellittico-spiralica
{pag.343). Preceduta dalla circolarità ellittica delle regole
contrappuntistiche di Franchinus Gafurius, la quinta trattazione del1'Harmonices
mundi di Keplero {1619) ha sviluppato l'armonia delle sfere
dei Pitagorici ottenendo una sinfonia cosmica - tra "vicinanza"
{perielio) e "lontananza " {afelio) di ciascun pianeta riguardo al
Sole calcolando le proporzioni armoniche e i loro colori {Michels
1985, 1994). Si tratta di fondamenti ipersegnici kepleriani, più
platonici che aristotelici, dell'archè innato d'armonia
concretamente matematico dello spirito in se stesso che modella
la conoscenza sensibile. E sviluppando un grafico musicale di Gunther
Vogel tracciando una dinamica sinusoidale (pag.344). Nel1a Regola
6 (pag.345) ho constatato il cambiamento d'orizzonte in prospettiva
della creatività audio-visiva sulla base della Cosmologia,
conducendo alla circolarità ellittica e spiralica. La tematica
Pitagorico-Kepleriana della sinfonia cosmica, anticipa la topologia
delle supersimmetrie, e da Bach a Chopin s'intreccia ai modelli matematici
dell'orecchio e dei circoli delle quinte.
GEOMETRIA INTUITIVA E TOPOLOGICA
Il Dio ebraico-cristiano dell'Universo che fonda
la Creazione sulla Parola rivelata, è da Keplero verificato
scientificamente sul Numero proporzionale, sulla Geometria ellittica
e sulla Cromatologia planetaria. E' riduttivo', dunque, dire che Keplero
si fondi sul "Dio-Armonia " .Piuttosto, lo sguardo all'interno dei
poliedri svolto dal matematico intuizionista David Hilbert nella Anschauliche
Geometrie, applicato all'ordine del sistema musicale e alla proporzionalità
del moto planetario in Keplero, mi porta al Neoplasticismo (Mondrian
e Doesburg), al Costruttivismo (Gabo e Pevsner) e al Concezionalismo
(Calderara e Soto).
Sono convinto che i fondamenti della Topologie di
Pavel Sergeevi Aleksandrov siano complementari alla Geometrie
di David Hilbert ai fini di
realizzare un pittorico Tricubo all'infinito per Keplero. Infatti,
sulla premessa del numero piramidale a base quadrata anticipato dall'arabo
A1karchi nel X secolo, quando Victor Vasarely componeva uno
schema combinatorio di cubi genera un complesso geometrico finito
che soddisfa la combinatoria di Riemann, aprendo la via alla creatività
di metodi algebrici (memorie di Leibniz). Con l'invariante topologica
del poliedro di Aleksandrov, la rappresentazione di due cubi biunivocamente
e bicontinuamente l'uno sull'altro, può concentrarsi sul cubo
biparaboloidico della III legge di Keplero.
E' su questa base che lo spazio topologico di Aleksandrov genera
la creatività del quadro che compongo. Perciò, sia scelta
la superficie quadrata come piano proiettivo, originariamente una
varietà bidimensionale astratta, su cui posso rappresentare
topologicamente uno spazio quadridimensionale Einsteniano. Da cui
possa sgorgare la singolarità creativa del quadro mediante
le modalità visivamente interpretative della Kepleriana musica
dei cieli. Costruendo un accordo visivo a 6 parti(corrispondenti alle
ellissi dei 6 pianeti). Tendo, pertanto, alla Architettonica visiva
dell'Harmonices mundi di Keplero.
CREATIVITA' DI METODI
ALGEBRICI
Il piano proiettivo
del quadro viene incluso nello spazio quadridimensionale R4 .Il quale
esige che la statica del piano proiettivo quadrato si assuma dinamicamente
a Doesburghiana losanga, predisponente l'asimmetria fondamentale dell'invenzione.
Includente la biforcazione a Y proiettante i 3 assi esaedrici (in
bianco, corrispondenti ai 3 assi maggiori in afelio delle orbite planetarie),
concentrici sul punto centrale bianco del Sole e costituenti lo spazio
tridimensionale R3 incluso in R4.
Si realizza, pertanto, la creatività del metodo algebrico
da Keplero a oltre Vasarely.
Affrontiamo, così, la questione creativa delle coniche di
Hilbert interpretandole pittoricamente. Le 6 orbite planetarie (paraboliche)
vengono modulate nella sequenza di 6 raggiere pittoriche(grafiche)
riferite alle 6 differenti armonie planetarie (numeriche) a cui corrispondano
le 6 fondamenta (notative) legate alle 6 coloriture planetario-musicalì
(cromatiche) degli studi musicologici da Zarlino a Ulrich Michels
e al grafista Gunther Vogel fino al pittore Luigi Veronesi con il
quale ho lavorato in Como sul piano didattico (l983-84).
La costruzione delle 6 coniche è generata dai 6 paraboloidi
che sono i luoghi geometrici di tutti i punti equidistanti dal punto
fisso d'origine, il fuoco di ogni raggiera cromatica.
In Hilbert Fl è il fuoco interno di un ellisse i cui raggi
incontrano la curva podaria k, singolare, che rinvia ad angolo retto
nelle rette temporali t che s'inviluppano nella curva K.
Parallelamente, ho svolto le mie raggiere a ventaglio cosmico.
Dalla Geometria alla Scienza fino all'arte, una retta fissa, la direttrice
di una parabola a raggi vibranti come un'arpa alla Athanasius Kirker
o alle tracce delle particelle radioattive alfa-beta-gamma o alle
cardio-encefalo-grafie.
DALLA MATEMATICA POETICA
ALL'ASIMMETRIA TRASCENDENTE
E' così che dall'arte generativa (del matematico Solomon Marcus
autore della Mathematicapoetica)dei paraboloidi, si formano
le varianti ellittiche interne di Mercurio (in viola), Venere (in
arancio) e Marte (in verde); e le varianti iperboliche esterne di
Terra (in giallo), Giove (in rosso) e Saturno (in azzurro). Il gioco
degli assi minori dei perieli sottesi dagli assi maggiori degli afelii,
è determinante alla pittoricità delle vibranti raggiere
ellittico-paraboloidi. Tutta questa creatività è spartita
dal tricubo o triesaedro che prolunga all'infinito (mediante il taglio
a losanga) la concentrazione tricubica finita (oggettiva) di Vasarely
verso una propensione virtuale all'infinito.
Opposizioni e accordi cromatici e graficazionali gestiscono le raggiere
entro l'intelaiatura triesaedrica . A partire dal basso a sinistra
(corporalità del viola), svolgendsi cosmicamente fino al raggiungimento
l'estremo più lontano (spiritualità dell'azzurro). Una
sorta di "circolo delle quinte" ove l'ultima nota risultante s'accosta
alla prima, una coincidentia oppositorum alla Nicola Cusano
che ho messo per la verifica 4 alla Fondazione Antonio Calderara a
Vacciago d'Orta.
Che nel quadro la terza minore in Venere o i semitoni in Terra e Giove
e l'ottava in Saturno si dilatino negl'intervalli verso prolungate
pause, significherà la naturalezza in quiete di tali fondamenta
armoniche da Keplero a Ligeti; al contrarlo della esadinamica materiale
caotica da Poincaré a Gutzwiller. Significherà, invece,
un'idea di trascendenza attraverso le strutture similari al The
automatic day di Kemae Önsoy esposto alla VII Biennale
di Istanbul (2000) e all'Asimmetria triesaedrica all'infinito esposta
alla Galleria d'Arte il Salotto di Como (2001).
Ma la differenza sta tra l'oggetto tridimensionale di Önsoy e
il grafismo bidimensionale esposto da Caldarelli a Como. La scala
oggettiva infinita e la grafica raggiera infinita, tendono ad un altrove,
sconosciuto o creativo o divino. La psicologia del colore e della
formatività vibrante con la logica dei percorsi generativi
del tempo che dinamizzano le strutture dello spazio, si dialettizzano
nei percorsi della creatività che mi sono stati riconosciuti
nell'agosto 2001 al XV Congresso mondiale di Estetica e Semiotica
alla Tokyo University. In aperto dialogo tra cultura creativa Occidentale
ed Orientale. Dialogo finalizzato alla Pace.
Gian Franco Arlandi