Archivio Attivo Arte Contemporanea
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Vittorio Garetto
Sistema del Diverso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Siamo ormai sulla soglia dello sviluppo della scienza della complessità. I metodi, gli algoritmi, i sistemi organizzano non solo le attività umane, ma anche le macchine (computer). Pare anche che la materia inorganica si trasformi in intelligenza artificiale (cibernetica).
Le riflessioni su questi argomenti mi hanno suggerito di rivedere l'arte con geometrie e sistemi. La forma del triangolo mi ha sempre affascinato, lungi però dal pensare di sfruttarlo in arte, fino a quando, ideando un sistema matematico, mi convinsi che potevo ottenere degli sviluppi con specifiche strutture grafiche spazio-temporali. Durante la fase di sviluppo dell'opera le componenti d'intervento, compresa quella della mano, sono parecchie e le une influenzano le altre al punto di dissuadermi dai risultati predittivi. Gli stessi triangoli sono vincolati alle dimensioni dei loro angoli, alle posizioni nei loro confronti, alla lunghezza dei lati che, per la loro particolare disposizione, prolungati all'infinito tendono verso una curva, la determinano, senza mai toccarla. L'evoluzione che segue si delinea verso un sistema complesso ed irripetibile. La descrizione grafica sulla superficie della tela simula un piano di simmetria spaziale in cui le curve si contraggono con attrazione verso un punto.
La definizione del SISTEMA DEL DIVERSO mi è stata suggerita dalla irripetibilità delle infinite possibilità compositive degli elementi che compongono l'opera.
Le ultime opere, sempre sul sistema del diverso, rispetto a quelle precedenti sono senza basamento predisposto, le pareti stesse dei locali diventono piani di appoggio.
L'opera iniziale è divisa in parti detti FRATTI; essi sono indipendenti fra di loro, sono mobili e facilmente elaborabili dall'intervento manuale di qualsiasi persona. Ogni fratto oppure l'unione di due, tre, quattro fratti ecc., si possono considerare opere distinte. La definizione di fratto, dal latino "spezzato" risulta dalla forma perimetrale indefinita e per essere frazione di intero.
Dalle loro configurazioni e caratteristiche intrinseche si ipotizzano argomenti prevalentemente scientifici. Il decorso dei movimenti dei fratti che compongono l'opera non è mai data in anticipo; le leggi del gioco, spostamenti che stabiliscono un tutto insieme, ma diverso per ogni movimento del fratto, sono dovuti in parte al caso, in parte all'abilità, sensibilità e gusto dell'operatore. Egli partecipa alla costruzione di una struttura integrata e determina all'occasione conseguenze intelligibili, inintelligibili, piacevoli o meno ma sempre nuove.
Si può dedurre che tale elaborazione è di ordine secondario non necessario come la musica, ma la loro utilità si identifica nel sensibilizzare il carattere dell'operatore, dell'ascoltatore e dell'osservatore. Queste persone si sottopongono all'ordine del disordine, rumore, imprevedibilità, caso. Attraverso l'esplicitazione dell'inesauribile manualità costruttiva fra osservatore manipolatore e sistema osservato si possono intravedere gli sviluppi più importanti delle scienze fisiche del nostro secolo: cibernetica, teoria dei sistemi, teoria delle informazioni, del caos, degli attrattori, della turbolenza e dei frattali. Un sistema genera un altro sistema che sono poi sottosistemi o sovrasistemi e nel caso in questione, la dinamica è regolata dalle posizioni spaziali che si vengono a trovare le parti componenti l'insieme dell'opera. Gli spostamenti dei fratti e con essi i punti di vista da parte di chi opera o degli osservatori provoca una ristrutturazione e delle infinite interazioni tra di loro in considerazione. Sono opere trasgressive nei confronti dei limiti. Esse travalicano le barriere di demarcazione, non ostacolate dalle cornici, occupano gli spazi ed orizzonti con creazioni di novità godibili sotto l'aspetto di affreschi, mantenendo pur sempre le proprie identità iniziali. L'opera intera esprime la sua armonia, ogni parte pure, variando la posizione delle parti variano anche le armonie. Strutture nuove, nuove armonie. Il tutto mi fa pensare ad un'orchestra in cui gli orchestrali suonando indipendentemente i loro strumenti rimangono in continua sintonia. L'arte, come qualsiasi altra disciplina, è vincolata a pregiudizi (convinzioni opinabili). I condizionamenti sono ostacoli non facili da superare, sono però condizioni per mezzo delle quali sperimentano la novità capace di dirci qualcosa sul piano pratico e psicologico. A prima vista queste opere esprimono l'idea del disordine legato al caso. Sono due concetti presenti nell'universo e continuamente svolgono un loro ruolo significativo e utile e rientrano sempre nella via della complessità. Complesso è il fratto dove ogni singolarità produce altra singolarità, unità nello stesso tempo in cui costituisce una molteplicità, mentre la forma esterna si ripete internamente fino ad esaurirsi in un punto. Le loro immagini dal punto di vista prospettico, del colore, della forma, dell'algoritmo, dipendono dal fatto che ogni fratto contiene quasi tutta l'informazione che le immagini rappresentano. I fratti non posseggono né un sotto né un sopra, né un dritto né un rovescio, ogni posizione li sostituisce. Il fratto è nel tutto, il tutto è nel fratto. L'intero è prodotto dalle sue interazioni iniziali; poi, riprodotte a mano a mano da chicchessia, diventano nozioni complesse richiamandosi vicendevolmente. Nella complessità dell' opera si richiede di pensare, afferrare dei concetti, spezzare i metodi chiusi, stabilire i rapporti fra ciò che è disgiunto, tentare di comprendere la multidimensionalità, pensare con la singolarità, con la località, con la temporalità, senza mai dimenticare la totalità integratrice. Nel sistema globale ideato si può oggettivare l'effetto della sorpresa farne delle proprietà positive, parlare della novità e persino della libertà.
Il concetto di complessità, di recente sviluppo, lega insieme tutte le discipline, e se l'arte la intendiamo "disciplina" rientra negli sviluppi positivi delle scienze contemporanee: matematica, fisica ecc...
Ogni qualvolta si delinea un cambiamento estetico con nuovi simboli (trattare dei simboli è precisamente computarli) impone la trasformazione di giudizi di valore verso nuove concezioni cognitive. Di primo acchito si ha l'impressione che queste opere rientrino in un ruolo costruttivo del non equilibrio caratteristico dei fenomeni dissipativi. Lo sparpagliamento delle parti che compongono l'opera sulla parete della stanza genera disordine, disordine che è ordine, caos perché manca la sequenza logica; i movimenti delle parti hanno aspetto di turbolenza, che cessa dopo l'intervento perturbativo della mano, mentre le posizioni delle parti si diversificano in forme irripetibili. Ogni spostamento elimina il precedente, anzi si dimentica la condizione precedente, il dopo elimina il prima finanche quella iniziale data originariamente. Dall'evoluzioni probabilistiche appaiono nuove strutture, nuove situazioni e trasformazioni a differenza delle cose stabili dove si ha sempre la stessa situazione.
In ultimo l'aspetto più caratteristico rimane pur sempre l'intento di coinvolgere il fruitore in terza persona (autore, opera, fruitore) farlo partecipare manualmente, stimolarlo all'immaginazione, alla creatività di elaborati di suo gusto sconvolgendo in tal modo il concetto di staticità fra opera ed osservatore.

 

Vittorio Garetto


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