SAN PIETRO IN ATRIO
via Odescalchi 3 - COMO

7 - 28 agosto 2016 

con il sostegno di

Giovanna Gadda
STORIE NATURALI
vicende di animali e altre cose -  un omaggio a Plinio il Vecchio 


GIORNI E ORARI DI APERTURA
 da martedì a venerdì 15 -  19 / sabato e festivi 10 - 12 e 15 - 19  / lunedì chiuso

PER INGRANDIRE L'IMMAGINE CLICCARE SULLA MINIATURA
PER INGRANDIRE L'IMMAGINE CLICCARE SULLA MINIATURA
PER INGRANDIRE L'IMMAGINE CLICCARE SULLA MINIATURA
PER INGRANDIRE L'IMMAGINE CLICCARE SULLA MINIATURA
PER INGRANDIRE L'IMMAGINE CLICCARE SULLA MINIATURA
PER INGRANDIRE L'IMMAGINE CLICCARE SULLA MINIATURA
PER INGRANDIRE L'IMMAGINE CLICCARE SULLA MINIATURA
PER INGRANDIRE L'IMMAGINE CLICCARE SULLA MINIATURA
PER INGRANDIRE L'IMMAGINE CLICCARE SULLA MINIATURA
PER INGRANDIRE L'IMMAGINE CLICCARE SULLA MINIATURA
PER INGRANDIRE L'IMMAGINE CLICCARE SULLA MINIATURA
PER INGRANDIRE L'IMMAGINE CLICCARE SULLA MINIATURA
PER INGRANDIRE L'IMMAGINE CLICCARE SULLA MINIATURA
PER INGRANDIRE L'IMMAGINE CLICCARE SULLA MINIATURA
PER INGRANDIRE L'IMMAGINE CLICCARE SULLA MINIATURA
PER INGRANDIRE L'IMMAGINE CLICCARE SULLA MINIATURA
PER INGRANDIRE L'IMMAGINE CLICCARE SULLA MINIATURA
PER INGRANDIRE L'IMMAGINE CLICCARE SULLA MINIATURA
PER INGRANDIRE L'IMMAGINE CLICCARE SULLA MINIATURA
PER INGRANDIRE L'IMMAGINE CLICCARE SULLA MINIATURA
PER INGRANDIRE L'IMMAGINE CLICCARE SULLA MINIATURA
PER INGRANDIRE L'IMMAGINE CLICCARE SULLA MINIATURA
PER INGRANDIRE L'IMMAGINE CLICCARE SULLA MINIATURA
PER INGRANDIRE L'IMMAGINE CLICCARE SULLA MINIATURA
PER INGRANDIRE L'IMMAGINE CLICCARE SULLA MINIATURA

L'animale di per se stesso non è né buono né cattivo ma, per quanto riguarda l'uomo, la sua componente animale, se sfugge al controllo della coscienza può sopraffarla generando devianze comportamentali. Nella tradizione letteraria dei bestiari moralizzati, di epoca medioevale, che trovano un prototipo significativo nel Phisiologus (1), ad osservazioni di carattere naturalistico, si affiancano considerazioni sulla natura morale degli esseri presi in esame, andando a costituire "prontuari generali di simboli tratti dalla natura". Caratteristiche in essi sono quelle "bizzarrie" descrittive che adeguano il comportamento dell'animale alle necessità della didattica morale, o la presa in esame come fossero reali, di quei "monstra" ereditati dalla tradizione teratologica pagana, che troviamo così diffusamente rappresentati dai lapicidi medievali su pareti, fregi decorativi e capitelli di edifici di culto cristiano. Una contaminazione che si offre anche negli scritti dell'alchimista egiziano Zosimo di Panopoli (2) che sosteneva come Ermete (3), da sempre modello ispiratore della cultura iniziatica, non fosse altri che Adamo: "l'interprete di tutti gli esseri, colui che dà nome a tutte le cose materiali". Cosicché Adamo è da considerarsi il Phisiologus per eccellenza. E' sul filo di queste considerazioni che forse riusciamo a comprendere il perché dell'importanza conferita al monumento a Plinio il Vecchio collocandolo sulla facciata del Duomo di Como e a lui dedicato in epigrafe da Paolo Giovio nel 1498. Plinio, personaggio di spicco della cultura romana (I sec.), è stato autore della Naturalis Historia, (4) la più ampia "encyclopaedia" fino ad allora compilata. Un'opera di indagine scientifica della natura, non secondo l'accezione odierna di comprensività della totalità del sapere, ma intesa come strumento didattico omnidisci-plinare atto ad armonizzare l'uomo, con l'ambiente circostante, in modo contemporanea-mente "pratico e spirituale". In Plinio è estre-mamente viva la "curiositas" una sete di conoscenza ben differente, nel carattere, dal sistema induttivo di ricerca peculiare della scienza moderna. Una "sistematicità operativa" nella quale trova affinità anche l'espressione artistica e da dove prende spunto questa mostra di Giovanna Gadda, corredata di un escursus di ricerca storico/iconografica relativa all'immaginario figurato degli antichi bestiari. (5) Ormai da anni, è all'interno di un continuum rosa che si articola l'argomentazione narrativa di Giovanna Gadda, una "pienezza" significativa, una sorta di "pleroma" omnicomprensivo, popolato di emanazioni/presenze zoomorfe, arborescenze diffuse, quasi cristalli viventi, vivace popolazione di una serena introspezione spirituale quanto oggettiva ed estatica osservazione della natura. In un agilissimo gioco delle parti, in una contaminazione pervasiva delle essenze vitali, la speculazione pittorica di Giovanna Gadda ritrova la freschezza dello sguardo infantile che osserva ora un animale domestico, ora una belva feroce, ora una pianta ornamentale per poi rivolgere l'attenzione ad un vegetale esotico. Tutto nei suoi dipinti vive nella leggerezza di un respiro, privo di percorsi e di confini, in uno spazio-tempo volatile quanto concreto, nutrito dall'affetto dei ricordi, condotto in profondità dallo sguardo del cuore e accarezzato da raffinatezze intellettuali. Vizi e virtù degli umani, le vicende del mondo e i destini della natura, tutto si trasfonde e si trasforma nel suo mondo immaginale conducendoci ad una "atarassia", ad una lucidità interiore ormai rara e avulsa dai frenetici ritmi quotidiani. Ai dipinti fanno eco, in una sorta di rielaborazione e riflessione visionaria, una serie di grandi collages. In questi Giovanna smembra e analizza per  frammenti una miriade di suoi vecchi disegni, dipinti, appunti visivi ricomponendoli in  textures armoniche, nuove, accuratamente meditate... organizzate come un grande racconto unitario, senza mai ricadere in noiosa pedanteria classificatoria. In queste grandi carte si può leggere di tutto, con gioia e vivacità di sguardo, approfondendo la nostra conoscenza del vissuto di questa artista.

Michele Caldarelli

 

 

 

NOTE AL TESTO

(1) Il Phisiologus è un libretto di autore incerto, compilato con tutta probabilità ad Alessandria d’Egitto fra il II e il IV secolo d.C. Ulteriori redazioni dello stesso, accresciute e sistematizzate nel contenuto, ebbero sbocco in due generi descrittivi ben differenti: l'uno anticipatore della moderna zoologia, l'altro cui appartengono i bestiari "romanzi" e quelli "d'amore". Una delle copie più famose è il cosiddetto Fisiologo di Berna corredato da splendide miniature.

(2) Zosimo di Panopoli (III – IV sec. d.C.) fu il primo autore che abbia scritto opere alchemiche in modo sistematico e firmando la propria creazione

(3) In Ermete Trismegiso (ossia: tre volte grande) la conoscenza va intesa come rivelazione, e la ricerca filosofica come scienza della rivelazione. Così dice lui stesso: “...consiste nel solo desiderio di conoscere più profondamente la divinità mediante una contemplazione incessante e una santa devozione”. La volontà di conoscere Dio, di contemplarlo, tendendo a fondersi ed identificarsi con lui, si porge, assieme a una pietà religiosa pervasiva, come sfondo comune di tutta la tematica “ermetica”.

(4) La Naturalis Historia scritta da Caio Plinio II detto il Vecchio (23 – 79 d.C.) nella forma che ci è pervenuta è costituita da 37 libri, dei quali il primo funge da prefazione e indice, comprendente un elenco di fonti. Negli altri libri, dopo una descrizione del cosmo, tratta di geografia, antropologia, zoologia, botanica, botanica medica e zoologia medica (ricca fonte per lo studio della superstizione antica) e, dal 33° al 37°, di mineralogia, della lavorazione dei metalli e infine di storia dell'arte. Il primo libro che contiene il sommario generale, fu composto molto probabilmente dal nipote (Plinio il Giovane, effigiato anch’esso sulla facciata del Duomo di Como) che lo desunse dai sommari posti originariamente all'inizio di ogni libro. Esso ci fornisce fondamentali notizie di opere e autori a noi altrimenti ignoti. La prima traduzione in volgare, pubblicata nel 1476, fu affidata da Cosimo il Vecchio a Cristoforo Landino.

(5) In parallelo alle opere di Giovanna Gadda, viene presentata una documentazione inerente alla tematica della mostra, in stile “Wunderkammer”, tratta da testi antichi e dalla traduzione in volgare di Plinio di Cristoforo Landino a una scelta di bestiari medioevali, alla descrizione dell’Arca di Noè di Athanasius Kirker, dal Phisiologus alla Storia Naturale di Buffon, alla imagerie dei mostri marini riportata nelle prime carte nautiche e nelle rappresentazioni teratologiche dei Maestri Comacini...

  

NOTE BIOGRAFICHE

Giovanna Gadda è nata a Sesto San Giovanni, Milano, nel 1930. Dopo gli studi classici frequenta il Liceo Artistico di Brera. Lavora per anni con Manzù e poi si diploma in scenografia con Reina. Nel 1953 vince il Premio Scalini (in giuria Carlo Cardazzo, Carlo Carrà, Raffaele Carrieri, Raffaele De Grada, Maria Quasimodo, Giorgio Strehler). Fa esperienza in televisione con Memo Benassi e al teatro dell'Angelicum con Salvo Randone ed Elena Zareschi. Nel 1968 studia pittura a Salisburgo con Emilio Vedova alla scuola internazionale Kokoschka. Nel 1982 vince il concorso di pittura patrocinato dall'Accademia di Brera e dal Comune di Gorla Maggiore (Varese). Giovanna Gadda ha partecipato a numerose esposizioni collettive come pittrice, in Italia e all’estero, tra cui “The first international Female Artist’s Art” di Stoccolma nel 1994. Nel 1996 vince il Premio De Pisis organizzato dal Comune di Brugherio (Milano). La sua prima mostra personale ha avuto luogo a Genova Nervi a Palazzo Groppallo, nel 1967. Nel 1997, con testo di Flavio Caroli, presenta a Milano in anteprima le sue “Strutture dipinte” alla Galleria Ada Zunino. Nel 1998 è alla Biennale Nazionale d’Arte di Piacenza. Nel 1999 tiene una personale alla galleria Il Salotto di Como, espone a Schlanders (Bolzano) e partecipa alla rassegna “Omaggio a Volta” alla galleria Il Salotto di Como. Nel 2000 è alla Galleria d'Arte San Vidal, Venezia; al XXXIII Premio Vasto (invitata da Floriano De Santi); alla mostra "Sculture e curiosità” alla Galleria di Ada Zunino, Milano. Sempre nel 2000 è a Pavullo nel Frignano (Mo) Palazzo Ducale con "Riflessioni plastiche”. Nel 2001 il Comune di Tignole d’Asti, nella Chiesa di San Lorenzo (XI-XII sec.), con il patrocinio della Regione Piemonte, Assessorato alla Cultura, presenta le sue “Strutture dipinte” con grande successo di critica. Sempre nel 2001 è invitata ad esporre piccoli dipinti a Spazio Cultura, Hotel Ancora di Cortina d'Ampezzo, a cura di Milena Milani. Nel 2002 espone a Sondrio a Palazzo Pretorio e a Milano alla Banca Credit Euronord. Nel 2003 una sua “Struttura" viene collocata nel Museo Valtellinese di Storia e Arte di Sondrio. Sue opere sono nella Chiesa di Brazzova (Como); alla Fondazione Giovanni Falcone (Palermo) e al Comune di Gorla Maggiore (Varese). Sua è la copertina del libro di Pier Luigi Torres “Il deserto" Edizioni Paoline Milano (1998). Nel 2006 una sua opera di grandi dimensioni in pietra verde viene collocata in una piazza del Comune di Teglio (Sondrio). Nel 2009 una sua struttura monumentale è situata, per il progetto "Percorso della Scultura" a cura di Carlo Franza, nella sede della Fiera di Milano-Rho. Nel 2014 una sua scultura monumentale, a carattere sacro, è stata collocata a Gorla Maggiore (Varese). Giovanna Gadda vive e lavora a Milano. Di lei hanno scritto Lorenzo Bonini, Flavio Caroli, Michele Caldarelli, Laura Dago, Raffaele De Grada, Floriano De Santi, Enzo Fabiani, Carlo Franza, Giulio Giuzzi, Ermanno Krumm, Milena Milani, Clizia Orlando, Daniela Palazzoli, Osvaldo Patani, Elisabetta Planca, Paolo Rizzi, Licia Spagnesi.

per conoscere meglio Giovanna Gadda, il suo percorso  e vederne le opere
CONSULTARE L’ARCHIVIO

 


Il Copyright © relativo ai testi e alle immagini appartiene ai relativi autori per informazioni scrivete a
miccal@caldarelli.it