Alfonso Caldarelli

Dopo le iniziali pitture astratto-geometriche, dopo i "rami" che all'articolazione sintattica dei precedenti dipinti aggiungevano un nuovo interesse materico e la cauta uscita dalla bidimensionalità, dopo, infine, la decisa invasione dello spazio delle opere successive, ecco ora queste ultime strutture luminose.
Un potenziamento delle valenze espressive attraverso il ricorso, appunto, alla luce? Oppure un itenzionale ritorno alla manualità artigiana delle vecchie "arti applicate", con una sorta di anti-design?
L'una cosa e I'altra, probabilmente. E in più il gusto per la manipalazione dei materiali, la ricerca della sorpresa, ed anche, perché no, una certa dose di divertita ironia.
Con il risultato della conferma, caro Caldarelli, delle sue doti inventive, della sua curiosità sperimentale, della sua non conformista intelligenza che il successo della mostra che oggi si apre spero premierà, come io, affettuosamente, le auguro.

Luciano Caramel

Como , 4. 5. 1980