Ludovico Calchi Novati


Nella personale del ‘96 - a Nuova York- Ludovico Calchi Novati aveva esposto le ultime ricerche riguardanti i suoi "Eventi simbolici": Active Event, Out of Event, Event, fra altri. La mia interpretazione sulla semantica della sua iconologia: gli "Eventi simbolici" (così li chiamo) costituiscono appunto -nella genesi della loro simbologia- una "Intuizione sul Mistero". L’artista milanese potrebbe essere definito un "razionale dell’intuitività" (penso alle interazioni degli "opposti" eraclitiani e alla identità corale del simbolo) per quella sua simbiosi pittorica fra ordine geometriale e segnicità emotiva: valori che identificano il suo, secondo me, "Neoastrattismo metafisico": la sua ricerca espressiva all’interno delle diverse tendenze della odierna avanguardia. Rigore della struttura e intuitività del segno rappresentano infatti la chiave assiologica della sua image nelle polarità strutturali e semantiche. La rivelazione di un Work-in-Progress dell’infinito-finito in un evento della emotività. Sappiamo che il problema dell’infinito-finito è un antico pensiero-intuizione- già presente nei presocratici- che possiamo riportare nella dimensione significante dell’espressività estetica. La "risposta dell’inconscio" è sempre la stessa: comunicare. Cambia soltanto il mezzo: il corpo, la cultura. Negli anni Sessanta la pittura astratta di Calchi Novati si presentava come la metamorfosi di un processo stilistico tra il simmetrico e l’asimmetrico. Le forme e il colore occupavano lo spazio in modo ancora embrionale. Negli anni Ottanta appare il nucleo "simbiotico": la sua immagine diventa infatti un "punto d’incontro" fra valori dell’ "astrattismo geometrico" e quelli dell’ "astrattismo lirico" Da allora il suo stile si è fatto sempre più problematizzante. E’ andato ampliandosi, sintetizzandosi fino ad arrivare alla sua attuale assiologia. Una dimensione che ha assimilato il nuovo valore estetico della "rivisitazione", esteso anche alle problematiche astratte. Seguo da molti anni il suo lavoro. Posso dire dunque che la sua recherche simbolica (tipica dell’arte) è stata ed è una "successione di eventi simbolizzanti" del suo mondo immaginativo. E questa sua "filosofia dell’intuitività" è diventata, nel nucleo della creatività l’energia che gli ha permesso di rinnovarsi - nella sua lunga attività artistica - senza mai condizionare la sua personalità. Fra altre possibilità comunicanti, l’arte è vita, mistero, trascendenza. Dal fenomeno percettivo al divenirismo dei significati. Dobbiamo pensare quindi che la sua "fossilizzazione" nasce da una "tautologia-della-definizione". Sarebbe un assurdo come "logicizzare il mistero dell’amore". Sarebbe il tentativo di dare all’arte un metodo nella sua libertà, di rinchiuderla appunto in una "logicità": la negazione dell’atto creativo. I sogni con il loro "universo di interpretazioni", avrebbe detto Freud. Calchi Novati conosce tutto ciò attraverso l’ "energia simbolizzante dell’inconscio". L’ineluttabilità dell’erotismo (la vita) e il panico terrore verso la morte (l’enigma escatologico) agiscono inconsciamente in lui. Sono quei "fantasmi in agguato" che si enucleano di colpo nelle sue immagini. Ogni creatore lo sa. La "risposta-simbolica-in-divenire" che dà l’artista è il simbolo del suo "sogno dell’immortalità": l’angoscia di proiettare il finito nell’infinito. In questa sua celebrazione del "Rituale del Mistero" - gli "Eventi simbolici" - i suoi nuclei emotivi si liberano. Assumono nel contempo il ruolo di testimonianze esistenziali: il dolore e la gioia, i sogni e le speranze, la nostalgia e i ricordi. Un racconto dell’emotività che la memoria ci mette davanti come una ferita. Sono gli "eventi midollari" della psiche. Diversamente - Calchi Novati lo sa- l’artista sarebbe un "programmatore del vuoto", un "morto che respira". L’intelligenza aiuta ma è "l’animalità dell’inconscio" quella che fa nascere la "creatura artistica". Diverse sensazioni si fondono nelle radici della sua pittura come l’amore e il sesso, la vita e la morte. Battiti metafisici, visioni sacrali, coaguli emozionali: rivelazioni e significati che avvolgono un senso della sua esistenza. E sempre l’ineluttabile del mistero all’origine di ogni atto creativo: il miracolo della vita che continua nell’albero, nel mare, nelle stelle. Analizzando l’evoluzione dell’iconologia del suo dipinto-dipinto, vediamo in essa una trasformazione dello spazio attuata come "apertura". Le strutture diveniriali, mosse dalla gestualità segnica, prendono il posto dei primi accostamenti, "chiusi", delle forme sul piano. E’ la conquista della virtualità dell’immagine attraverso il suo continuum di "forma latente". Ricordo qui la sua performance/istallazione "Immaginativo iperbolico", dell’84. In alcune esperienze degli anni successivi (in legno, cartone) - come il "dipinto-struttura" e la "struttura-nello-spazio" - l’artista indagava altre possibilità espressive enucleate, appunto, attorno alla virtualità iconologica. Come altri artisti del multimediale, anche Calchi Novati utilizza la tecnica mista: olio, acrilico, carboncino su tela, tavola, carta. Una pittura, la sua, generata dal nucleo visuale del profondo, religioso nero al quale si giustappongono le modulazioni del bianco e dei grigi, la vibrazione pigmentale dei rossi, dei turchesi. Timbricità zonali che indicano sulle stesure un protagonismo nella cromaticità stemperata, ridotta all’essenziale, a "simbolo di luce".

Pedro Fiori


PRINCIPALI ESPOSIZIONI E PRESENZE

gallerie pubbliche e musei

Galleria d’Arte Contemporanea Città di Ascoli Piceno

Museo d’Arte Contemporanea della Valcellina Claut - Pordenone

America Corporation-Covina-California-USA

Comune di San Donato Milanese - San Donato Milanese

Museo Caproni - Gallarate

Pinacoteca Arte Contemporanea - Comune di Recanati - Recanati

 

archivi storici

Museo d’Arte Contemporanea - Palazzo Bandera - Busto Arsizio

Studio D’Ars - Milano

Archivio Storico d’Arte della Biennale - Biennale di Venezia - Venezia

Civica Galleria d’Arte Moderna - Comune di Gallarate - Gallarate

 

gallerie private

Vismara Arte - Milano

Antonio Battaglia - Arte Contemporanea- Milano

Spazio Giacobbe - Milano

L’Ariete - Bologna

Il Torchio - Gorizia

Studio Palazzi - Venezia

Montserrat Gallery - New York - USA

Il Salotto - Como

 


NOTA BIOGRAFICA

Ludovico Calchi Novati è nato a Milano il 7 gennaio 1931 ed ha compiuti studi scientifici laureandosi al Politecnico di Milano. Negli anni ‘50 è rimasto così fortemente impressionato da una mostra di Matisse e dalla sua pittura, che ha maturato un grande interesse per le arti figurative in genere iniziando quindi a studiare la storia dell’arte e a praticare il disegno e la pittura. Autodidatta, ha tratto grande giovamento dalla pratica di "copiare" quadri e disegni di grandi maestri del passato (Michelangelo - Leonardo da Vinci - Raffaello - Dürer - Giovanni Bellini) nonché ,di artisti moderni (impressionisti - Picasso - Modigliani - De Pisis- ecc.) Nel 1956 (Galleria Gussoni di Milano) ha iniziato ad esporre in mostre personali e collettive. Ha ricevuto nel 1972 la Medaglia d’Oro al "II premio Internazionale" della Città di Lesa, nel 1976 il 1° premio assoluto al "V Premio Internazionale San Barnaba" e nel 1978 l’Ambrogino d’Oro del Comune di Milano - 1° premio per la pittura astratta. Nel 1982 aderisce al movimento "Dora - Docile Razionalità" coordinato e condotto da Carmelo Strano. Nel 1988 fonda il gruppo CocisArte "Sotto sopra" e nel 1990 firma con Vincenzo Accame, Italo Antico, Kengiro Azuma, Mario Benedetti, Giovanni Campus, Luca Crippa, Giancarlo Marchese e Giancarlo Sangregorio il manifesto del gruppo "Per una presenza progettuale nel sottosuolo". Sue opere sono in collezioni private e pubbliche. Vive e lavora a Milano e a Salsomaggiore Terme


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