ARCHITETTURA RAZIONALISTA
A COMO

Repertorio bibliografico
a cura di: Claudio Critelli

Bibliografia generale

Cesare Cattaneo

Mario Cereghini

Pietro Lingeri

Gianni Mantero

Renato Uslenghi

Giuseppe Terragni

Luigi Zuccoli

 

 



Introduzione


Affrontare la stesura di una bibliografia sugli architetti comaschi che aderirono al movimento razionalista significa partecipare all’atmosfera politico-culturale di quegli anni e doverosamente illustrarla con gli scritti di allora e dei nostri tempi.
Giuseppe Terragni, infatti, non rappresenta solo un convinto adepto del Movimento Moderno ma costituisce, insieme a Luigi Figini, Guido Frette, Sebastiano Larco, Castagnoli- poi sostituito da Adalberto Libera,- Gino. Pollini e Carlo Enrico Rava, il Gruppo 7, che attraverso i suoi interventi sulla rivista “Rassegna italiana” vuole promuovere il rinnovamento totale dell’architettura sull’esempio di quanto sta accadendo in Europa con Gropius e Le Corbusier.
Il forte messaggio che Terragni trasmette all’ambiente intellettuale comasco viene subito recepito da colleghi, architetti, ingegneri, pittori e scultori sensibili alle novità d’oltralpe.
 I quali, a loro volta, si sentono investiti dell’impegno di introdurre un dialogo nuovo nell’intera l’espressione artistica italiana.
Questo afflato è supportato dalla nascita di numerose riviste, dalla diffusione di articoli e di saggi che polemizzano tra loro, discutono scelte e prospettive dilatando sempre più i confini del ristretto territorio comasco.
Lo studio di Terragni, ora non è solo frequentato dai suoi più stretti collaboratori (Zuccoli e l’ingegnere Uslenghi), ma altri professionisti vi si incontrano Lingeri, Cereghini, Dell’Acqua, Giussani, Mantero, Ortelli, Ponci, Cattaneo i quali cercano il confronto per impostare una linea comune e far fronte alle polemiche e alle accuse di cui sono oggetto le nuove architetture.
La partecipazione di questi innovatori alla Biennale di Monza del 1927 ed alla V Triennale tenutasi a Milano nel 1933, confermerà la piena affermazione del razionalismo.
Agli innovatori architetti si avvicinano anche pittori e scultori comaschi quali Mario Radice, Manlio Rho poi Aldo Galli e ancora Carla Badiali e Carla Prina suggestionati dalle forme e dalla bellezza compositiva di questa architettura.
Lo spazio visivo ed ideativo del gruppo comasco continua ad ampliarsi.
Con il 4° Congresso di architettura moderna (CIAM) di Atene, nel 1933, e la stesura del documento denominato la Carta di Atene si pongono le basi dell’urbanistica moderna in aperta rottura con le prospettive ideologizzanti e tradizionaliste dei vari Bassani, Portaluppi, Coppedè, Brasini, Stacchini e di Piacentini.
Inoltre la presenza a Como di Alberto Sartoris, unico protagonista italiano al primo congresso del CIAM del 1928, rappresenta metaforicamente l’anello di congiunzione tra i comaschi ed i massimi esponenti di questa corrente moderna a livello internazionale.
Altri intellettuali si stringono attorno al gruppo comasco come Margherita Sarfatti, Massimo Bontempelli, Pier Maria Bardi, Raffaele De Grada, Edoardo Persico, Carlo Belli…. Con questi si darà vita a nuove riviste (Casabella, Domus, Quadrante, Valori Primordiali,…) e se per alcune la pubblicazione è breve le altre manterranno alto il dibattito culturale interattivo tra tutte le arti visive.

Da questa breve sintesi si percepisce la vivacità intellettuale che anima, durante gli anni Trenta, la città di Como ed è facilmente riscontrabile dalla notevole produzione di scritti che apparve allora, specie sulle riviste.
Tanto fu dinamico e prolifico questo periodo per l’architettura, pittura e scultura non solo italiana ma internazionale che questa eco spesso la ritroviamo negli articoli di oggi.
Ancora più complessa diventa l’opera bibliografica se si considera che molti di questi scritti coinvolgono gran parte dei protagonisti comaschi in quanto compartecipi nella realizzazione di molti progetti architettonici.
Questo stato di permeabilità tra un architetto e l’altro è avvertito dallo studioso tanto da non potere esimersi di narrare dell’opera strutturale di un architetto senza citare il contributo degli altri.
A fronte di queste problematiche si è ritenuto opportuno di suddividere la bibliografia in una parte generale nella quale sono state raccolte fondamentali opere di storia dell’architettura razionalista, che oltre alle citazione degli artisti, e dei loro progetti considerano anche quegli aspetti che influenzarono la vita quotidiana in quegli anni a partire dall’ arredamento e finire al designer.
Si sono poi evidenziate le figura di Cattaneo, Cereghini, Lingeri, Terragni ed altri per facilitare l’approccio mirato in quanto queste schede comprendono gran parte dei loro scritti e dei testi critici.
Ma la peculiarità di queste sezioni consiste nella polivalenza delle schede, in quanto, come abbiamo già avuto motivo di sottolinearlo, i testi considerano gran parte degli architetti che hanno collaborato collettivamente sia alle ragioni teoriche del razionalismo che alle architetture realizzate in trent’anni della loro attività.
Pertanto escludendo le specificità di alcuni di questi testi, siamo convinti che il lettore di questa bibliografia la debba ritenere un corpo unico affinché possa comprendere la profondità, la fantasia ed il substrato culturale di un movimento culturale definito, sornionamente, da Pier Maria Bardi “di origine autoctona”, per convincere il Regime ma che in realtà, come afferma Antonino Saggio, colse per primo la lezione dei grandi architetti europei.

Nota del curatore
La stesura di una bibliografia desta sempre preoccupazione a chi si cimenta in questo lavoro.
La più frequente è causata dalla critica sollevata dagli attenti studiosi della disciplina che colgono con immediata acutezza le lacune presenti nell’opera bibliografica.
Capita, infatti, che per distrazione il curatore dimentichi lungo il percorso della ricerca una o più schede inficiando l’organicità dell’apparato teorico e critico che ha accompagnato la vita intellettuale dell’opera, dell’ artista, o, più in generale, di un movimento culturale.
L’animo del curatore è pervaso dall’ansia, dalla volontà di strutturare il lavoro bibliografico in modo integro e completo.
Questo rigore intellettuale rischia di essere corroso dal dubbio quando, dallo spoglio di riviste e libri, si scopre la parte sommersa dell’iceberg ovvero la complessità degli intrecci e delle interazioni che avviluppano l’oggetto della ricerca.
Pertanto sarà grato a tutti coloro che vorranno segnalare eventuali dimenticanze.

Claudio Critelli.
Aprile 2004


Chi fosse interessato a contattarci può scrivere via e-mail a
architettura@caldarelli.it
od inviare materiale documentativo a
Archivio Attivo Arte Contemporanea - Sezione Architettura & Design
via Carloni 5/c - 22100 Como - Italia


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