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Attivo Arte Contemporanea
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Galleria d'Arte Il Salotto via Carloni 5/c 22100
Como
ARBORES ET HERBÆ
mostra tematica interdisciplinare
12 giugno - 15 luglio 2004
Lorenzo
Morandotti
Sorgi natura calpesta la cenere
O diluvio raccolto in che deserti strani. Petrarca
Ancora tra noi la siepe di ligustro dispensa grazie al vento le sue nuvole di semi
Dove ha costole di grano e girasoli il mio paese è un piede femminile la sua voce come segno di abbondanza ha il portamento di una fauna bellissima
Cura in versi per gli allievi bambini un’opera distrutta di uso quotidiano
Ha le costole di grano e girasoli il mio paese è un corpo femminile dove a volte se semini il grano spunta l’aglio
La robinia
Io parlo coi fantasmi alla mia destra batte un cuore che non esiste piccola battuta elegante i lineamenti del vero
Dopo un piatto ritorno al mondo dei solleciti il malcontento e si permette di battere moneta
Tramontando siete protagonisti involontari del falso notando ognuno con desiderio l’altro intento a fuggire
Tutti ci sappiamo radicati e la meraviglia incorona: «Se facessi il contadino in una settimana sarei in grado di uccidere un campo»
Autunno in due versioni
Da quel tempo così fermo tra le viti sei assente nell’orto lunare nel cielo nero dell’arcobaleno “caro” dicevi “amore” le parole
Con te si desta l’aria nella voce la maglia se ne va nella tempesta non a te risponde quel lamento barche intorno riempiono la dolce altri cieli, altri suoni che nessuna brace tra sepolcri e luna folti prati ove governi musiche e di sé l’autunno arrossa i viali
Disperso arancio
O regina dei petali dolcezza è la tua torre di guardia il tuo vestito il campo degli addestratori ovunque vada bevo dal tuo cuore in cenere o in frammenti i miei occhi più vivi la ruota del comando la sua indole rissosa ho tentato la medicina ma la vite angelica dà il meglio quando soffre
Babele
In quale mondo sono ammesse bugie?
Non vale pena - e me ne duole - attirare odio pretendere campioni il perenne sacrificio all’altare dei morti
C’è un albero che piange sangue dai talloni la tristezza del latte amici non umani
Le calze alla rovescia
Ecco langue il pregio d’aprile nel tocco d’avena l’angolo del fieno mentre piove aspetto prudente la mia zanzara
All’altalena punge il filo d’erba la cimice nel baco e le formiche ancora sul lavoro
Raggio di sole e cuore volta di cielo e sale verso la luna e ride colma di tanta luce
Lorenzo
Morandotti
Alberi neri, che diventeranno scaffali per libri neri, addossati alla parete di legno.
Avvizziremo come rose, una varietà dopo l'altra.
Il piccolo giardino rovinato da statuette leziose, bianche e sottili, ma dalla forma incerta, incapaci persino di esclamare la povertà del responsabile: dicono solo siamo qui, ci hanno volute. E la coppia matura che passa e le osserva per un attimo, poi si accomoda in panchina, dice che sono belle.
Nello splendore accecante del meriggio estivo, per pochissimi istanti vagheggiare le maniche dei vestiti pesanti da indossare dopo una doccia veloce, accuratamente serrate ai polsi, e i rigori dell'inverno che in breve tempo stermineranno zanzare e altri insetti molesti. Durante i mesi più freddi, mitigare i disagi di stagione pensando alle finestre che finalmente si potranno aprire, ai pantaloni di lino e alle camicie leggere che s'indosseranno con grazia ed eleganza.
Visti spuntare i primi fiori, li ho invidiati in silenzio.
Certi animali scendevano dalle notti vicino a loro, al buio umido fra gli alberi, e la candela trasaliva nello scafandro che avevano ricavato da un fondo di birra, per arrivare prima che fosse mattino sull'alpe.
Morire come il sole, dietro la nuvola o la casa.
Quell'intendimento cavernoso, di culla, dal freddo notturno alle primissime luci, dove l'uomo di nebbia apre la bocca e cerca di dire qualche cosa. Un'ombra piena, una vita che avanza e cerca un punto dove ancorarsi. Note biografiche Lorenzo Morandotti è nato a Milano nel 1966. Giornalista professionista, ha diretto la rivista trimestrale "Como", il mensile "22100 Como" e il quindicinale "360 gradi". Ha fatto parte della redazione della rivista milanese di poesia e filosofia "Margo" e ha lavorato come caporedattore a "Millennium Cultura", una delle prime riviste culturali in Internet diretta dalla poetessa Donatella Bisutti. Dal 1997 è redattore delle pagine culturali del quotidiano "Il Corriere di Como", abbinato al "Corriere della Sera" per la provincia di Como e il Canton Ticino, e, dal 1995, redattore della rivista letteraria "La Clessidra" di Novi Ligure. Ha pubblicato il saggio Il sogno condiviso (Salerno, Ripostes, 1994), dedicato all'opera poetica di Emanuele Occelli, Patrizia Valduga e Mario Marchisio, e le raccolte di brevi prose e aforismi Alberi neri (Cornate d'Adda, Ellin Selae, 1994), A proposito dell'ozio (Faloppio, Lietocolle, 1994, con otto disegni di Max Marra) e Seconda persona (Balerna, Ulivo 1997, con una fotografia in bianco e nero di Leonardo Genovese). Le sue poesie, già sparse in varie plaquettes edite da DialogoLibri e Pulcinoelefante (il testo di Abitare, con ori di Luigi Mariani, è stato pubblicato nella rubrica La poesia della pagina culturale del "Corriere della Sera" del 2 settembre 2000) sono ora raccolte nel volume Respirazione (Lecce, Manni, 2001, con una prefazione di Vincenzo Guarracino). Versi più recenti sono in Numerale, plaquette a tiratura limitata delle edizioni Lythos di Como (2001), con una litografia dell'artista Silvano Bricola. Ha inoltre pubblicato la raccolta di racconti Festival (Balerna, Ulivo, 1995, con tre disegni di Fabrizio Musa) e il saggio Le streghe della letteratura nell'edizione italiana, curata da Francesco Paolo Campione, del volume di Jean-Michel Sallmann Le streghe amanti di Satana (Milano, Electa/Gallimard, 1995). Un suo componimento poetico, tratto dalla raccolta inedita Respirazione, è stato selezionato sul settimanale "Specchio della Stampa" (giugno 1998) per la rubrica Lezione di poesia a cura di Maurizio Cucchi. La trasmissione di RadioRai 1 Zapping condotta da Aldo Forbice ha trasmesso suoi testi poetici nel 2002 e nel 2003. |
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